Lo scrittore Vitali
«Como bel romanzo»

«Questa società mi piace. Si percepisce serietà. Non voglio guardare troppo in là, ma la sensazione è che sia un treno da prendere al volo»

Seduti al bar di Bellano con Andrea Vitali, sembra di stare sul palco di un teatro. Lo salutano tutti. E tu ti immagini che qualcuno di quei figuranti possa magari cadere, in futuro, dentro uno dei suoi libri, ambientati qui. Andrea Vitali: il romanziere dalla strana storia calcistica. Lui, lecchese, tifosissimo del Como. Siamo andati a trovarlo per capire che razza di romanzo sia il nuovo Como.

Un best seller? O un romanzo d’appendice?

«Preferisco sognare. E dico che questa società mi piace. Si percepisce serietà. Non voglio guardare troppo in là, ma la sensazione è che sia un treno da prendere al volo».

Mette in relazione quello che è successo al Como al momento del territorio?

«E come no? Ma vi state accorgendo di cosa sta succedendo Qui a Bellano ci sono 800 B&B, non si trova più un buco. E stiamo parlando della sponda meno nobile, quella dove contava solo il lavoro e turisti davano fastidio. Figurarsi di là dove ci sono le ville dell’800 e il turismo, seppure nascosto e discreto, dura da centinaia di anni. Questa opportunità al Como e piovuta sulla testa per via dell’esplosione del territorio. Adesso non deve farsela scappare».

Però quest’anno in tribuna non l’abbiamo vista.

«Per forza, sono tornato in curva!»

In curva?

«Ma sì, la tribuna è stata una piacevole parentesi nel periodo Porro. Ma il mio posto è la curva. Lì c’è il tifo vero».

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