Molino, il fantasista del Como
«Punizioni nel segno di Drogba»

Un suo delizioso calcio piazzato ha dato al Como la vittoria nell’importante sfida con la Caronnese

«Se ci fischiano una punizione dal limite, cominciate a correre sotto la curva per festeggiare». Ottimista è dir poco: Daniele Molino era più che certo che un suo calcio piazzato contro la Caronnese sarebbe andato a segno. E così è stato. In settimana ha provato e riprovato, e la mira era sempre precisa. Dopo averlo preannunciato ai compagni, il gol è arrivato davvero: palla spostata verso il vertice destro dell’area e calciata con il piede destro, da una posizione solitamente ottimale per un mancino. Come accaduto contro il Varese, quando Loreto segnò su punizione di sinistro.

«È stata una scelta coraggiosa - spiega il fantasista del Como, da pochi giorni trentunenne -, ma c’è tanto lavoro alle spalle. Ho cominciato a calciare punizioni pochi anni fa e, di destro, utilizzo sempre questa tecnica: tiro di piatto, con parabola a scendere, davvero efficace». Ispirato da un grande campione: «Ho osservato Drogba, lui le tira così. Con il sinistro invece preferisco calciare di collo pieno».

Molino, così come altri giocatori del Como, è uno specialista delle punizioni. E si sa quanto siano stati finora preziosi i calci piazzati per il Como, specialmente nelle partite più difficili da sbloccare, compresa quella contro la Caronnese: «All’inizio calciavo il pallone in strada..., poi sono riuscito ad affinare la tecnica. Ed è andata bene: negli ultimi anni ho segnato una dozzina di punizioni».

Quest’anno la sua pericolosità sui calci piazzati si è intuita fin da subito: «All’inizio però ho colpito solo pali e traverse in Coppa Italia e in campionato. Poi mi sono sbloccato, per fortuna». La prima magìa è arrivata contro il Casale a fine ottobre, gol del pareggio della sfida poi vinta 2-1.

Domenica è arrivata la seconda traiettoria telecomandata contro la Caronnese. Due punizioni vincenti, in un campionato che finora l’ha visto andare a segno sei volte. E sono stati tutti gol pesantissimi.

Perché, quando Molino ha segnato, il Como ha sempre vinto. È successo anche contro il Varese (una gol che gli è valso l’appellativo di “sindaco”, coniato dai tifosi), il Castellazzo, l’Oltrepovoghera e il Gozzano. Era dalla sfida in Piemonte che Molino non segnava più: «L’importante è abbinare gol e vittorie. La dedica? Per i nostri tifosi, anche per tutto quello che è successo nei giorni scorsi».

Un gol che lancia definitivamente il Como all’inseguimento del Gozzano: «Siamo cresciuti tanto, soprattutto sotto il profilo della cattiveria agonistica: lo richiede la categoria. Non ci aspettavamo di essere a -2 in così poco tempo, pur essendo convinti che prima o poi saremmo tornati in alto».

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