Anzani, gioia e lacrime: «Ce l’ho fatta, zio»

Pallavolo Il campione di Bizzarone è salito sul tetto del mondo da protagonista con l’Italia del c.t. “Fefè” De Giorgi. La dedica: «Lo sanno tutti, forse c’era qualcuno che ci spingeva dall’alto».

Il suo primo pensiero è andato allo zio, scomparso proprio pochi giorni prima del Mondiale. Simone Anzani, campione azzurro di Bizzarone, il successo iridato di domenica sera contro la Polonia l’ha dedicato proprio a lui, pensando a quella forza («ormai lo sanno tutti. Forse c’era qualcuno che ci spingeva dall’alto. È lui, è mio zio, e lo saluto tanto. Ce l’ho fatta, zio», ha detto in diretta televisiva a fine gara») che l’ha accompagnato nel corso della sfida iridata che, a Katowice, ha consegnato all’Italia un oro storico.

Con la piccola Viola in braccio, e indossando al contrario la maglia 17 con il nome Pasquale ben impresso al posto del suo, Anzani ha mostrato ai microfoni Rai tutta la sua commozione per l’ennesimo successo d’una carriera che, a 30 anni tondi tondi, l’ha visto diventare riferimento per i giovani della nuova Italia del volley maschile.

Il 3-1 inflitto ai padroni di casa, del resto, ha fatto vedere una nazionale davvero sugli scudi che, pur sotto nel primo set per 25-22, ha saputo riequilibrare la situazione già nel set successivo (21-25), per poi prendere in mano con autorevolezza il match, chiudendolo nei successivi due con i parziali 18-25 e 20-25.

«Siamo un gruppo speciale, particolare e unito. Penso che questo sia un risultato straordinario e lo realizzeremo nei prossimi giorni. Campioni del mondo», ha proseguito Anzani prima di abbandonarsi alla festa.

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