«La Libertas? Casa mia. Felice per Monguzzi: è come Zanetti e Totti»

Volley A2 Il centrale è sempre più “canturino dentro”: «Mi sono sempre trovato bene, come in famiglia. Invito i tifosi a sostenerci, il loro supporto ci aiuterà»

Una famiglia per cui dare tutto, oggi, così come ieri e domani. Nel dizionario di Federico Mazza, alla voce “casa”, c’è scritto “Cantù”. Il centrale nativo di Milano e cresciuto nel Vero Volley Monza è giunto alla sua sesta stagione in maglia Pool Libertas e sembra più motivato che mai a lasciare un segno nella storia di una società che lo ha accolto giovanissimo e continua a credere in lui, anno dopo anno.

«Una possibile bandiera»

«Questo posto è casa mia - racconta - Mi sono sempre trovato bene, come in famiglia, e ho sempre sentito l’affetto e la fiducia del presidente Ambrogio Molteni. La società, forse, vede in me una possibile nuova bandiera. Sono deciso a proseguire la mia carriera con questa maglia. Non mi dispiacerebbe seguire le orme del capitano Dario Monguzzi».

E così, per il quarto anno consecutivo, ha detto sì alla dirigenza, mettendosi al servizio del nuovo coach Francesco Denora per provare a togliersi il maggior numero di soddisfazioni. Nonostante i soli 26 anni, sono già otto le stagioni alle spalle da quando ha lasciato il settore giovanile del Vero Volley: un numero sufficiente da permettergli di fare le prime considerazioni sul gruppo, a pochi giorni dal raduno.

«Sto vedendo una squadra molto volenterosa - rivela - C’è voglia di sacrificarsi per il bene dei compagni. E’ un ottimo segnale, ma sarà importante mantenere questo spirito con il passare dei mesi. Sicuramente ci aiuterà anche il coach: è arrivato molto determinato e si vede che sa lavorare con i giovani».

Gli ingredienti giusti per crescere, a livello di squadra, ma anche individuale. Per Mazza sarà importante dare seguito al buon campionato giocato la scorsa stagione. Uno degli obiettivi che si è posto, oltre al maggior numero di vittorie possibile, rivela essere quello di migliorare la propria efficacia a muro.

E ad aiutarlo, anche in questo fondamentale, potrebbero esserci i consigli di due pari ruolo di spessore, come Jonas Aguenier, che ha alle spalle le esperienze in Superlega e con la nazionale francese, e capitan Monguzzi, al rientro dopo una stagione di stop.

«Rubare qualche trucchetto»

«Ogni anno condivido lo spogliatoio con giocatori con esperienze nuove e vittorie alle spalle - confessa il centrale -. Questa volta potrò rubare sicuramente qualche trucchetto ad Aguenier, che ha senza dubbio molto da insegnare. Quanto a Dario, è bello riaverlo con noi. La sua assenza si è sentita in campo e fuori, sebbene sia sempre stato accanto alla squadra. Per me è come Zanetti per l’Inter o Totti per la Roma: un riferimento».

Sarà un uomo in più per Mazza e compagni, così come lo sarà, come sempre, il pubblico. «Ci tengo a chiudere invitando i tifosi a sostenerci - dichiara in conclusione il numero 8 -. Il loro supporto ci aiuta tanto. Facciamo vedere che Cantù vive anche di pallavolo e che questa squadra è un riferimento per il territorio».

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