Palle inattive e gol
Como da record

Delle sedici reti segnate sinora dagli azzurri, dieci sono arrivate a seguito di giocate da fermo

Un’arma in più o il segnale di un limite? Intanto, meglio averla questa qualità. Su sedici gol segnati sinora dal Como, dieci sono arrivati su situazioni di palle inattive. Una capacità importante, anche se l’altra faccia della medaglia è ovviamente l’esiguo numero di gol arrivati su azione, soltanto sei in tredici partite (e mezza...).

Pur lamentandosi delle direzioni arbitrali, ha ottenuto dall’inizio della stagione cinque rigori - quattro realizzati, compreso quello decisivo di lunedì e uno fallito a Castellazzo dopo che già nella stessa gara uno era stato segnato -, di cui tre decisivi per il risultato: quello del 2-2 di Caronno, quello del 2-1 con il Casale e quello di lunedì a Inveruno.

Ma il Como ha anche saputo sfruttare bene i calci d’angolo, trasformandoli in passaggi gol, tutti determinanti: a Caronno per la testa di Bova, a Borgosesia per quella di Fall e a Castellazzo per quella di Molino.

Stesso discorso per le punizioni, due realizzate direttamente: da Petrilli alla prima giornata con la Pro Sesto e da Molino contro il Casale, mentre a Tortona una punizione di Petrilli ha favorito il gol di Gentile.

Di contro, certo, c’è l’esiguità dei gol segnati su azione, soltanto sei. Di cui peraltro tre nella stessa partita, quella con il Pavia, che è stata certamente la più produttiva dal punto di vista delle occasioni e la più spumeggiante sotto il profilo offensivo, non a caso terminata 3-0. Da quella domenica in poi, era il 24 settembre, su azione il Como ha segnato soltanto una volta, un mese fa, nella partita in casa con il Chieri finita 1-1: rete di Fall che ha sfruttato un cross di Loreto.

«Il lavoro sulle palle inattive dunque diventa fondamentale - spiega mister Antonio Andreucci -, così come è importante coltivare le capacità di tutti i nostri giocatori, difensori e centrocampisti, di arrivare al gol. Per fortuna ne abbiamo tanti con questa caratteristica. Poi è chiaro che ogni analisi ha due facce, quindi è vero che si deve assolutamente migliorare nel cercare di fare gol in altro modo».

A favore dei giocatori offensivi c’è comunque una considerazione importante, «è vero che gli attaccanti non hanno segnato molto, però il fatto che siano comunque giocatori di movimento più che veri e propri bomber ci ha dato la possibilità di costruire comunque tante situazioni per fare gol. Gli stessi rigori, le punizioni. È un modo anche questo per costruire un’azione offensiva che porti a segnare».

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