Pancotto si è arrabbiato
«Atteggiamento sbagliato»

«Quando si gioca contro un’avversaria che vince titoli su titoli, la determinazione è fondamentale»

C’è un linguaggio del corpo, che spesso dice tutto, anche davanti a una sconfitta. E c’è un linguaggio dell’abbigliamento. Perché se è vero che non è dall’abito che si giudica un allenatore, certe scelte possono anche lasciare un segno. O lanciare dei segnali.

Come probabilmente ha deciso di fare Cesare Pancotto. Il condottiero Cesare. L’allenatore dell’Acqua San Bernardo, infatti, ha preferito prendersi qualche minuto, l’altra sera dopo la sconfitta con Sassari, prima di presentarsi davanti ai giornalisti. E, statistiche alla mano, aspettando che la tensione e la rabbia calassero, ha deciso di cambiarsi le vesti in attesa di affrontare la sala stampa.

Sentirlo, il tecnico marchigiano, per credergli. Anche perché arriva ben presto al nocciolo della questione. «Stavolta è mancato l’atteggiamento che deve contraddistinguere una squadra come la nostra - spiega Pancotto - , che deve combattere per la salvezza e per atteggiamento intendo la determinazione. Quando si gioca contro un’avversaria che vince titoli su titoli, la determinazione è fondamentale».

E subito, giusto per non perdere tempo, scatta la caccia ai perché e ai per come. «Anche per questo abbiamo costruito poco e male in attacco. continua il coach -. Giocavamo contro la migliore difesa in campionato, lo sapevamo e non siamo riusciti a fare quello che avevamo preparato. Ne sono la prova i soli quattro tiri liberi tirati, per responsabilità nostra, non per altro. Abbiamo difeso male negli uno contro uno che entravano in area e riuscivano a servire sia per gli scarichi sia per i successivi rimbalzi d’attacco».

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