Pancotto, un mea culpa
«Non abbiamo avuto fame»

«Io non sono stato capace, e quindi mi assumo la responsabilità, di trasmettere alla squadra quelli devono essere i nostri valori»

Mea culpa di coach Cesare Pancotto dopo la sconfitta interna contro la Fortitudo Bologna. Per il coach della Pallacanestro Cantù – e lo ripeterà più volte nel dopopartita – le responsabilità del ko nella prima sfida del 2021 sono soprattutto sue. Facendo in qualche modo da parafulmine alla sua squadra, a cui non lesina comunque qualche critica, soprattutto nella gestione del terzo quarto. Che, ormai, sta diventano una spina nel fianco di questa Cantù. Troppo spesso la squadra rientra dagli spogliatoi spogliatoio dopo l’intervallo spaesata. Anche stavolta l’esito del terzo periodo è stato impietoso e ha condizionato la partita: 24-10 per la Fortitudo. Un solco quasi impossibile da colmare.

«Io non sono stato capace, e quindi mi assumo la responsabilità, di trasmettere alla squadra quelli devono essere i nostri valori – ha detto il coach -: prima di tutto, questo è campionato di grande difficoltà e quindi ogni partita va affrontata con il coltello tra i denti, inoltre una squadra che lotta per non retrocedere deve avere più fame possibile ogni partita, e deve averne più degli avversari».

L’atteggiamento sbagliato ha quindi condizionato il terzo e l’ultimo quarto: «Da qui sono scaturiti mancanza di energia, una brutta difesa e poche idee in attacco. In questa analisi coinvolgo tutti, io per primo: dopo il primo tempo siamo scomparsi». La cura? Per il coach è solo il lavoro: «Ora dobbiamo rimboccarci le maniche pensare ai nostri valori reali, che abbiamo saputo esprimere tantissime volte, e metterli in campo. Sin dal prossimo allenamento e nel futuro».

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