Paparelli su Recalcati
«Ha avuto troppa fretta»

Il socio della Pallacanestro Cantù, ha avuto un ruolo centrale nella telenovela. Lui è l’uomo che più si è speso per convincere Gerasimenko a ingaggiarlo

Sergio Paparelli, imprenditore, appassionato di motociclismo, neo-nonno, ma soprattutto socio della Pallacanestro Cantù, ha un ruolo centrale nella telenovela di Carlo Recalcati. Lui è l’uomo che più si è speso (assieme a Marson, Munafò e gli uomini di Tic) per convincere Dmitry Gerasimenko a dare la panchina al “Charlie”. Un lavorìo partito da lontano, che aveva contemplato per il tecnico milanese (ma canturino di adozione e di storia sportiva) a un certo punto anche un ruolo da general manager. Ipotesi sfumata, ma racchiusa nella stessa storia: affidare un compito importante a Recalcati nella Cantù russa di Dmitry.. «È un grande, immenso peccato. Charlie era la persona giusta per questo compito, con lui avevamo raggiunto una quadratura del cerchio perfetta, che legava il progetto alla sua canturinità. E infatti tutti l’avevano vista come una vittoria. Invece è finita presto e male. E Charlie, lo dico con affetto, ci ha messo del suo. Ha avuto troppa fretta di esternare quando le cose hanno preso una certa piega. E con quel comportamento ha portato inevitabilmente al divorzio. Secondo il mio punto di vista, questa volta ha sbagliato».

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