Pini: «Per me niente campionati
neanche nella prossima stagione»

Il presidente della FederBasket provinciale lancia l’allarme

«Secondo me nella prossima stagione non si tornerà a giocare: ci sono delle difficoltà insormontabili. I campionati ripartiranno quindi nel 2021/2022. Ne sono non convinto, ma straconvinto».

È uno scenario preoccupante quello previsto dal presidente del Comitato Provinciale di Como della Fip, Antonio Pini. «Prima del recente Consiglio Federale avevo scritto al presidente regionale Alberto Bellondi spiegando questo mio pensiero. Spero di sbagliarmi – dichiara Pini – ma stante la situazione attuale della pandemia, credo che dovremo orientarci sulla stagione 21/22. Sono dell’opinione infatti che finché non ci sarà un vaccino, e tutti saranno vaccinati, non si potrà tornare a fare sport in sicurezza. A maggior ragione se si tratta di uno sport di contatto come la pallacanestro, ma anche tanti altri. Non sono pessimista, sono realista«.

Lo storico presidente di Como, in carica da sei mandati consecutivi (dal 1996), non vede una ripartenza nella prossima stagione. «Prendiamo una partita di basket. Il vaccino non c’è ancora, fai un test per la febbre, ma non è detto che sei immune. Tra i giocatori ci sono contatti, si trasmettono il sudore e il respiro. Distanzi gli ufficiali di campo al tavolo, distanzi i giocatori sulla panchina? Alla fine della gara si fa la doccia. Poi sappiamo che deve essere sanificato tutto, compreso il campo. Dopodiché puoi iniziare un’altra partita. Tutto questo mi sembra irrealizzabile. Nessun presidente di società si prenderà questa responsabilità».

«Per non dire – aggiunge Pini - che tante palestre si trovano nelle scuole. E le scuole riapriranno solo quando tutto il sistema, trasporti compresi, sarà sicuro. Magari riusciranno a ricominciare i professionisti della serie A, a porte chiuse e con accurati controlli sanitari. Io sono giunto a questa conclusione. Ripeto, credo che i campionati potranno riprendere solo quando ci sarà il vaccino».

Intanto la Fip centrale ha deciso il taglio di alcune tasse per sostenere i club. «Mi hanno chiamato alcune società comasche, e sono tutte sulla stessa linea. Società che hanno un tot di anni, dicono che sono disponibili a ricominciare l’attività quando sarà sicura. “Continueremo a fare l’attività giovanile come abbiamo sempre fatto – mi hanno detto – e su questo non ci piove, ma per le squadre senior faremo i campionati che si potranno fare”. Cioè in questa fase non conta dire se si fa la C Gold, ma è importante salvaguardare il settore giovanile. Per la prima squadra quello che arriva, arriva».

E in questa fase di incertezza è riemersa fra alcune società la mancanza di un rapporto con la Fip regionale. Pierantonio Casartelli dell’Albese sottolinea che «una volta c’era Como con cui interfacciarsi; in cinque anni invece non sono mai riuscito a parlare con la Fip di Varese».

Anche per Giovanni Sironi del Cabiate «Como era un punto di contatto e di riferimento, adesso i rapporti con la Fip sono freddi: non ci si parla mai».

«La disponibilità mia e del vice presidente Franco Borghi - dice Pini - è sempre totale (Como non ha più lo storico Ufficio Gare, nda.). Per cui se qualche società ci chiama per svariati motivi, siamo pronti a darci da fare, nel limite delle nostre competenze».

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