Pozzi: «Sono logoro, lascio
Ma la Como Nuoto ha il futuro in casa»

Il tecnico delle Rane Rosa: «Le ingiustizie che si sono perpetrate nei nostri confronti sono state evidenti»

Attestati di stima, di amicizia, di sincero ringraziamento. Preghiere di ripensare alla decisione, di prender tempo e chissà, qualcosa potrebbe cambiare… ma Tete Pozzi è sicuro, la scelta è stata fatta ed è irrevocabile.

Da domenica scorsa, dal derby conclusivo purtroppo perso contro la Nuoto Club Milano che ha impedito l’accesso ai playoff alle Rane Rosa, il coach che per quattro fortunate stagioni ha guidato la squadra femminile in serie A2 non è più il responsabile tecnico.

L’idea girava nella testa del quarantanovenne comasco già da tempo, forse qualcuno all’interno dello staff ed il dirigente di settore se ne era già reso conto da tempo. Stanchezza, più mentale che fisica, insofferenza verso situazioni che si sono create nell’ultimo anno: e Tete, un settimo posto all’esordio, una finale di playoff persa con Cosenza, un quarto ed un quinto posto, ha detto basta.

«Non mi è piaciuta affatto la gestione della piscina di questa stagione – esordisce con estrema lucidità Pozzi – spazi angusti riservati alla squadra che militava nella serie maggiore, decisioni di frazionamento degli spazi acqua poco logiche mi hanno logorato. La squadra ha cercato di comunicarmi il suo entusiasmo e quindi sono arrivato fino in fondo al campionato, però le ingiustizie che si sono perpetrate nei confronti delle Rane Rosa sono state evidenti. Un esempio? Abbiamo potuto provare veramente gli schemi di superiorità numerica praticamente a campionato iniziato».

La lunga intervista su La Provincia in edicola mercoledì 8 giugno 2016.

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