Presidente onorario Como
Di Michele con Zambrotta?

Proposta per un riconoscimento al curatore. E intanto l’ex campione del mondo dice: «Io sono qui»

Nata quasi per scherzo, l’idea di “premiare” con una carica onoraria il curatore Francesco Di Michele, sta prendendo piede per davvero. L’altro giorno, tra i tifosi interpellati, qualcuno aveva detto: proponiamo il curatore come presidente onorario, se lo merita. In realtà, durante la conferenza stampa di giovedì scorso, quella dell’annuncio dell’arrivo di Akosua Puni Essien, da più parti erano arrivati attestati di stima da parte degli stessi dirigenti azzurri. Atteggiamento che andava ben al di là il normale ringraziamento al curatore per lo sforzo dedicato alla causa azzurra. Eh sì, Di Michele è proprio piaciuto a tutti: ai dirigenti, agli uomini della sede (piccolo esercito in trincea che ha combattuto per otto mesi) ai tifosi. C’era emozione in quelle parole. E Di Michele ha incassato: «Ho visto l’affetto e ho letto della proposta dei tifosi. Che devo dire? Mi fa piacere. Non è stata un’esperienza come le altre, mi sono sentito della squadra anche io. Grazie a tutti». Tra l’altro un presidente onorario il Como ce l’ha già. Lo nominò Angiuoni nel 2006 in virtù del fresco successo ai Mondiali di calcio. Da allora Zambrotta è stato una entità astratta, perché sino al 2012 è stato in giro come calciatore. E poi perché la frattura, improvvisa e profonda, con l’ex presidente Porro ha impedito di vederlo dalle parti del Sinigaglia. Chissà se ora, spulciando tra l’organigramma del Como, la signora Puni riconoscerà un campione del mondo (tra l’altro avversario del marito in Italia-Ghana di quel campionato del mondo) tra le cariche, e gli farà un colpo di telefono. «Mi fa molto piacere che qualcuno abbia dato al Como la possibilità di vivere ancora. Sono curioso di conoscere i programmi e il progetto della nuova società».

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