Quei campioni d’Italia
sono senza serie A

Nel 2016 l’Under 20 di Cantù era tricolore: di quella squadra nessun protagonista ora nel massimo campionato.

È una curiosità. Un giochino, ma neanche tanto. Perché offre degli spunti interessanti. Quattro anni fa nell’incredibile cornice di un Pianella da tutto esaurito per una finale giovanile, Cantù vinceva lo scudetto Under 20.

Ebbene, di quella formazione campione d’Italia nell’ultima categoria giovanile (poi abolita; oggi si arriva fino all’Under 18 a livello di Eccellenza), nessun giocatore è approdato in serie A. Ironia della sorte, sono invece saliti sul massimo palcoscenico tre giocatori della squadra che Cantù aveva battuto in quella finale, cioè Venezia: Leonardo Totè che oggi gioca a Pesaro dove ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista (22 minuti e 10 punti); Riccardo Bolpin che è stato in A l’anno scorso a Pistoia; e il “nostro” Alessandro Simioni che ha esordito nella massima serie quest’anno proprio a Cantù.

Altri prospetti delle annate 1997 e 1998 scesi in campo in quella final-eight canturina, hanno raggiunto la serie A: pensiamo a Tommaso Guariglia (era alla Stella Azzurra) che è a Brescia, ad Andrea Mezzanotte (Treviglio) che gioca a Trento e a Leonardo Candi (Fortitudo Bologna) a Reggio Emilia, questi ultimi due con ben 18 minuti di media. Non ultimo, altra stranezza, oltre a Simioni un altro under di quelle finali del 2016 veste adesso la maglia dell’Acqua S.Bernardo-Cinelandia, cioè Andrea Pecchia (era a Milano).

L’articolo completo e l’inchiesta sulla Provincia di domenica 19 gennaio

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