Recalcati: «Un buon gruppo
che mai è diventato squadra»

Il coach della Pallacanestro Cantù traccia un bilancio della “sua” stagione .

Carlo Recalcati, che giudizio dà delle 10 partite in cui è stato la guida della Pallacanestro Cantù?

«Hanno avuto un andamento di crescita esponenziale all’inizio per poi assumermene uno più ondulatorio e di certo meno esaltante. Avremmo potuto fare qualcosa in più. Io per primo avrei potuto fare di più e l’ho detto anche ai giocatori perché prima di valutare l’operato degli altri mi piace essere giudice di me stesso».

Playoff fuori portata?

«Obiettivamente, e l’ho detto sin dall’inizio, erano obiettivo irrealizzabile. Nel momento in cui eravamo a 2 punti dall’ultima in classifica e con 10 partite da giocare mi sembrava veramente di vendere fumo alludendo ai playoff. E questo pensiero l’ho avuto anche dopo aver vinto tre gare di fila. Siccome sono un amante dei numeri, la risultanza della classifica finale dice che noi per andare ai playoff avremmo dovuto fare 9 vittorie su 10. Perché, avendo 14 punti, avremmo dovuto terminare a 32 per qualificarci. Come si sarebbe potuto?».

Ma che squadra è stata mai quella di quest’anno?

«Una squadra più a produzione offensiva che difensiva. Ne ero conscio quando sono arrivato e uno degli obiettivi che mi prefissavo era quello di cercare di invertire questa tendenza. Ma a parte qualche segnale iniziale, devo riconoscere che non ci siamo riusciti. E siccome il nostro campionato premia soprattutto chi ha un occhio particolare sull’aspetto difensivo, questo dovrà essere un motivo di disamina e soprattutto di convincimento nel momento in cui andremo a impostare la stagione futura e si parlerà della prossima squadra».

Cosa non ha funzionato?

«Che non siamo mai diventati una squadra. Un buon gruppo, questo sì perché i giocatori sono sempre stati molto uniti tra loro. Non fosse stato così, questa squadra poteva veramente retrocedere».

L’intervista integrale a tutta pagina sulla Provincia di giovedì 11 maggio

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