Rimpasto Cantù, si cerca il nuovo gm
Della Fiori al lavoro sul nuovo palazzetto

L’importanza del progetto ha convinto il club a dedicare una persona esclusivamente alla nuova Arena. Della Fiori il manager chiamato a gestire la sinergia. E per il ruolo di gm scelta interna (Frates) o novità (Santoro?)

L’improvvisa accelerata sul versante palasport, ma non solo. L’esigenza di avere una struttura sempre più forte e versatile. In grado di guardare a quel che accade di qua (e con di qua intendiamo la parte sportiva, il campo, la Pallacanestro Cantù, insomma) e di là (e il riferimento, nemmeno troppo velato, è al futuro prossimo, che in questo caso si chiama nuova Arena).

Sono giorni frenetici, dalle parti della sede del club biancoblù a Cermenate (ancora per poco, a proposito di novità). Nei quali si sta lavorando sempre più intensamente sui progetti. Il più futuribile, come detto, è la casa di gioco. Il più imminente è l’assestamento della società, con un riposizionamento sportivo al più alto livello possibile.

Situazione ordinaria

In termini politici, lo chiameremmo rimpasto. Nei toni meramente ordinari che assumerà, invece, si tratta di attivare quei vasi comunicanti che possano gestire la sinergia - sempre più forte - con Cantù Next, ovvero la compagine che dovrà costruire e poi gestire l’Arena di corso Europa.

Secondo il cda di Pallacanestro Cantù, l’esigenza ora è quella di dedicare un rappresentante di fiducia al progetto, con la responsabilità di sviluppare tra le due società. Grazie un intervento a tutto tondo e che garantisca il funzionamento delle varie azioni messe in campo.

La figura non potrà che essere apicale, vista l’importanza e la delicatezza degli ambiti che andrà a toccare, e la scelta è ricaduta su Daniele Della Fiori, che già più volte in passato aveva mostrato personale interesse sul potersi muovere in ambiti comunque nuovi e molto più linea con la laurea e gli studi economici. Per una visione, la sua, più manageriale/ aziendale e meno sportiva.

Il coinvolgimento totale ed esclusivo del dirigente canturino, pur tuttavia, aprirebbe - e aprirà - un buco nel modello organizzativo di Pallacanestro Cantù. Che il club è destinato a colmare immediatamente.

Proprio per questo, la società ha deciso di non rimanere ferma. Anche perché alle porte, ad aprile, ci saranno varo e presentazione del nuovo progetto industriale biennale (2023/24, non a caso arriva alla conclusione dell’opera infrastrutturale) e da qui l’esigenza di avere una struttura forte. Con l’intento di svilupparla fin da subito, affidando le chiavi della gestione sportiva a un nuovo general manager.

E qui si apre tutto un mondo. Sondaggi, valutazioni e - perché no? - anche casting sono già partiti. Due le strade percorribili, ed entrambe da seguire con grande attenzione: la soluzione interna (temporanea o definitiva che sia) e quella esterna. Con tutto il conseguente panorama di scenari che si portano dietro.

Le possibilità

Per quella interna, e non c’è dubbio, il nome è Fabrizio Frates, attuale direttore tecnico. Uomo della società, gode della stima infinita del presidente Roberto Allievi e del cda, oltre che dello staff tecnico di Marco Sodini. Con lui si potrebbe iniziare un lavoro a breve o a lunga gittata.

Molto più ampio il ventaglio delle soluzioni esterne. Firmare un gm subito, vorrebbe dire restringere il cerchio a quelli liberi. Ma l’esigenza di consegnare al più presto le chiavi, potrebbe far trovare una soluzione immediata. In pole, al momento, parrebbe Alessandro Santoro, bandiera di Reggio Calabria da giocatore, e poi manager di lignaggio a Barcellona Pozzo di Gotto, Montegranaro e Mantova prima delle sei stagioni a Brescia concluse nel 2021.

Anche in caso di nuovo manager, per Frates non è escluso però ci possa essere un upgrade di ruolo.

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