Rocek punta Tokyo
Voglia di medaglia

«Noi proveremo, cercando di portare il miglior piazzamento possibile, pur sapendo di avere contro le Nazioni più forti »

Le Olimpiadi di Tokyo sono sempre più vicine e Aisha Rocek ha già il biglietto aereo in tasca da quel settembre 2019 in cui, con la torinese Kiri Tontodonati, aveva qualificato il sue senza senior femminile ai Mondiali di Linz. Un anno e mezzo circa è passato e la comasca in forza ai Carabinieri, ma sempre tesserata anche alla Lario, non si è mai limitata alle gare di routine, aspettando la partenza per il Giappone.

La direzione tecnica nazionale l’ha messa a capovoga di una barca, nuova specialità olimpica, il quattro senza senior femminile, per tentare la qualificazione negli ultimi due posti disponibili, due settimane fa a Lucerna. La barca azzurra purtroppo non ce l’ha fatta, arrivando terza. Una punta di rammarico ci sta ed è comprensibile, ma bisogna guardare anche il bicchiere mezzo pieno.

Da quando a capo del gruppo olimpico femminile c’è Stefano Fraquelli, sono stati fatti passi da gigante, impensabili solo cinque anni fa. L’Italremo, mai come adesso, può iniziare ad aspettarsi grandi cose dal settore femminile, che andrà ai Giochi addirittura con quattro barche (due senza, quattro di coppia e i due doppi, senior e pesi leggeri). Mai successo.

Ad aprire le porte a cinque cerchi al due senza era stato l’equipaggio tutto Lario di Claudia Wurzel e Sara Bertolasi a Londra 2012, Poi ancora Lario a Rio 2016 con Sara Bertolasi. Ora tocca ad Aisha Rocek.

Nonostante ciò non ha gradito la mancata qualificazione anche del quattro senza a Lucerna.

La cosa è bruciata parecchio con tanto dispiacere e amarezza perché sapevamo che potevamo giocarcela.

Avevate fatto il secondo miglior tempo in batteria.

Cosa è successo in finale?

È vero, ma ogni gara fa storia a sé. La barca è stata preparata al meglio delle possibilità e tutto quello che potevamo dare è stato dato. Sotto questo aspetto nessun rimpianto. Sapevamo di aver dato tutto ad ogni gara.

Qualcosa sarà ben mancato per non essere a livello dell’Irlanda e della Cina, vostre avversarie?

Certamente. Più economicità nel passo gara che magari ci avrebbe portato ad essere più brillanti nella chiusura di gara. Ma ormai è inutile piangerci sopra. Ciò serva da lezione per il futuro.

L’Italia ai Mondiali di Linz, comunque, aveva già qualificato quattro barche femminili. Non era mai successo prima

Questo è fuori discussione. Non era mai successo prima infatti, quindi sono orgogliosa di avere fatto la storia con le mie compagne di squadra.

Ma adesso rimane di infrangere un altro tabù: Tokyo potrebbe essere la prima occasione di medaglia di un equipaggio femminile?

Finora non si sono mai vinte medaglie è vero. Tutte vorrebbero partecipare alle Olimpiadi e conquistare una medaglia, ma ci vuole tempo e tanta maturità sportiva. Abbiamo già fatto passi da gigante arrivare a quota quattro e verrà anche il nostro momento di salire sul podio. Niente fretta.

Potrebbe essere il due senza di Aisha Rocek e Kiri Tontodonati a vincere la prima medaglia femminile?

Noi proveremo, cercando di portare il miglior piazzamento possibile, pur sapendo di avere contro le Nazioni più forti che hanno alle spalle un lunga presenza olimpica. In particolare Nuova Zelanda Australia e Canada, ma ci sono anche tutte le altre che sicuramente non ci regaleranno nulla.

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