Ruggeri, cosa vuoi di più?
Scudetto e Mvp della finale

Il giovane comasco chiude alla grandissima la stagione con il Rovigo

La meta che ha cambiato la partita e lo scettro di “player of the match”. Davide Ruggeri è stato un grande protagonista della conquista dello scudetto del Rovigo. Il terza linea comasco, nella finale playoff contro il Padova, ha dimostrato, in un incontro di alto livello, di avere le qualità, anche caratteriali, per “fare carriera” nel rugby che conta.

A 22 anni ha già nel suo palmares, in due stagioni martoriate dal Covid, la Coppa Italia e il titolo tricolore. “Rugge” (così lo chiamano i compagni di squadra) è stato un riferimento indispensabile nel quindici del Rovigo, visto che ha giocato sempre da titolare, con il numero 8.

Nell’atto finale, davanti ad un pubblico di 2.000 persone ammesso al Plebiscito di Padova e sotto le telecamere di Raisport, il talento, cresciuto nella cantera del Rugby Como, dove ha iniziato nel mini rugby, ha espresso tutte le sue qualità, tanto da essere eletto come miglior giocatore.

Un titolo che avrebbe conquistato anche se il Rovigo non avesse vinto la partita. Un’eventualità che ad un secondo dalla fine del match era una certezza con il Padova avanti per 20-16. I “Bersaglieri”, però, come era successo anche nella semifinale di ritorno con il Calvisano, non hanno mollato ed hanno trovato la meta vincente proprio allo scadere. Una dimostrazione di forza di volontà e di carattere, che andava premiata.

Entrare nel marcatore della finale scudetto non è da tutti. Ruggeri c’è riuscito, mettendo a segno la meta che, alla mezz’ora del primo tempo, ha ribaltato i valori in campo. Il terza linea è bravissimo a depositare la palla in mezzo ai pali, dopo una ripresa veloce di gioco, a seguito del giallo a un padovano.

Nella ripresa arriva la reazione del Petrarca che al 66’ torna al comando (20-16). Finale da brividi con Ruggeri e i compagni che costringono gli avversari alla difesa, sino alla capitolazione che arriva all’ultimo assalto con la meta di Greef per il 23-20. Poi scoppia la festa, preceduta dalla premiazione del terza linea comasco, come miglior giocatore della finale.

«Che dire? È stato un anno difficile e complicato, anche per il Covid -il pensiero del fresco campione d’Italia -. Ma il lavoro e il sacrificio pagano. È così lo sport».

Nel futuro potrebbe esserci il passaggio definitivo alla Benetton per disputare il Pro 14. Ma adesso è il momento della meritata festa.

Ruggeri è il primo giocatore comasco, di nascita e di formazione, che può fregiarsi di aver conquistato lo scudetto. Da protagonista.

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