Sacripanti: «Dura dire no a Cantù»

«Gerasimenko? Dura giudicare, ma sembra davvero l’occasione alto livello. Però la Brianza ha dovuto aspettare lo straniero per un palazzetto»

Pino Sacripanti arriva da ex. Fresco di altri due anni a Cantù terminati a giugno: «Sarà difficile come sempre. Ho avuto coraggio a dire no a Cantù, la scorsa estate. Forse si poteva continuare ma non tutti i tasselli erano a posto. Ma con i Cremascoli sono molto legato e li ringrazierò sempre. Gerasimenko? Dura giudicare da lontano, ma sembra davvero l’occasione per affrontare le nuove sfide dello sport business ad alto livello. In più il suo progetto legato al palazzetto fa capire che non sarà qui per scommessa ma ha un progetto solido, a lunga scadenza. Mi resta solo un rammarico». Quale? «Che in 25 anni l’operosa Brianza non sia riuscita a costruire il palazzetto. E adesso dobbiamo affidarci a qualcuno da fuori. In questo, per Cantù è sicuramente una sconfitta

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