Sinigaglia a porte chiuse
Prima volta nel deserto

Quest’anno anche dopo il derby dell’andata con il Varese fu emesso lo stesso provvedimento, ma si giocava a Seregno

Sinigaglia vuoto, porte chiuse. Per la prima volta a memoria d’uomo. Non è mai successo che il Como abbia giocato senza pubblico nel suo stadio. Quest’anno anche dopo il derby dell’andata con il Varese fu emesso lo stesso provvedimento, molto più indolore però. Perchè si trattava della partita con l’Arconatese, giocata ancora a Seregno – per di più in un pomeriggio infrasettimanale, dunque il pubblico sarebbe stato comunque poco-, perchè il Sinigaglia ancora non era disponibile.

Tutt’altra cosa è giocare allo stadio, senza il tifo della curva, senza l’incitamento della tribuna, senza nessuno tranne un manipolo di addetti ai lavori, peraltro con numero di posti contingentati. Una punizione vera. Per chi sta fuori ma anche per chi sta dentro, in campo.

Altre punizioni pesanti sì, c’erano state. Qualcuna più penalizzante di questa. Su tutte, le quattro giornate di squalifica del campo in serie A, nell’inverno 2002-2003. Allora la causa del provvedimento non furono scontri fuori dallo stadio, ma la ribellione del pubblico contro l’arbitro Saccani: si giocava Como-Udinese, il direttore di gara aveva già concesso due rigori agli ospiti, uno parato da Brunner, l’altro calciato alto da Muzzi, dopo che nel frattempo il Como era rimasto in dieci per l’espulsione di Pecchia. La rabbia era già ai massimi livelli, tantopiù che nel frattempo l’Udinese aveva segnato, con Pinzi. Quando a metà ripresa, sotto la curva dei tifosi del Como, Saccani aveva fischiato un altro rigore per gli ospiti, dagli spalti cominciò un fitto lancio di oggetti, con tentativi dei tifosi di invadere il campo. Scese in campo anche il presidente Preziosi per cercare di calmare gli animi, l’effetto fu peggiore. E la partita fu definitivamente sospesa. Campo squalificato fino a marzo, al Sinigaglia per tutto l’inverno non si giocò più: Como esiliato per due mesi, a Reggio Emilia e a Piacenza. Ma perlomeno con i suoi tifosi al seguito.

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