Smith: «Cantù fa paura»
Un giallo su Burns

A Bologna danno per fatto l’accordo tra la Virtus e il giocatore, ma Gerasimenko ribadisce: non si vende

«Ogni partita è una battaglia». Jaime Smith, play statunitense della Pallacanestro Cantù, lo dice a chiare lettere. La Serie A, infatti, è a suo dire una competizione di assoluto primo piano («Il Campionato Italiano in questa stagione è di buon livello», commenta), con tante squadre in lotta per le posizioni di vertice e una propensione a lottare sino alla fine del team meno attrezzati. Il perché è presto detto. «In questo momento c’è un assoluto equilibrio tra le tante buone squadre del torneo», afferma Smith, conscio che fino a oggi si sono giocate soltanto sette giornate e che, di conseguenza, non è ancora tempo di bilanci. «Sabato c’era una grande atmosfera. Gli Eagles e i nostri tifosi sono stati incredibili. Ci hanno dato l’energia per combattere». Alla sirena, beninteso, i punti raccolti sono stati zero. Un pugno di mosche in mano? Secondo il numero 2 biancoblu no «questa partita ci ha dato la consapevolezza che di qui in avanti potremo giocarcela con tutte le squadre del campionato».Intanto a Bologna danno per certo un contatto produttivo tra la Virtus Bologna e Christian Burns. In pratica la società di Bologna avrebbe strappato un “sì” del giocatore, se Cantù dovesse decidere di venderlo. Ipotesi scartata da patron Gerasimenko che ieri ha ribadito: non si vende.

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