Sodini: «Cantù ha preso coscienza
Avrei firmato per vincerne 2 su 3»

Il coach della Red October fa il punto della situazione dopo il bel successo contro Trento.

Terza partita da capo allenatore in serie A e seconda vittoria per Marco Sodini alla guida della Pallacanestro Cantù.

«Prima di partire, quand’ero ancora assistente, avrei firmato per trovare Cantù con 4 punti in classifica dopo le prime 4 giornate - la confessione del viareggino -. Figurarsi, poi, nel momento in cui ho preso in carico in prima persona la conduzione e la responsabilità della squadra, se non mi sarei subito fregato le mani qualora mi avessero detto che avremmo vinto due partite su tre...».

Ma com’è possibile passare in un amen dal disastro di Varese alla felice serata con Trento? «Tutto nasce dal campo e i fattori testa e gambe sono concomitanti - spiega -. Noi abbiamo giocatori che certe cose non le hanno mai fatte da quando sono arrivati qua e che mai sono stati sottoposti ai volumi di lavoro che poi ho chiesto. C’è un risvolto negativo a fronte di queste mie istanze, nel senso che succede di essere stanchi perché il fisico non è abituato a determinati carichi durante la settimana. In concomitanza, però, c’è una presa di coscienza da parte del gruppo che le cose che proponi ed esigi ti servono poi effettivamente per competere».

Un concetto che merita un approfondimento. «Per trasmettere un po’ di sicurezze abbiamo bisogno di avere un modello di riferimento ed è attorno a questo modello che stiamo lavorando tantissimo. Alla tattica per adeguarci al modo di giocare degli avversari di turno adattiamo solo il fine settimana. Man mano che cresceranno queste sicurezze gli automatismi verranno dati per assodati e allora si potrà approfondire meglio la conoscenza della squadra che andremo ad affrontare».

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