Morini rinuncia al Mondiale
«Ho un Master universitario»

Dolorosa scelta dell’attaccante comasco, che non sarà in azzurro. «Ci tengo, anche per il futuro extra sportivo, a chiudere con buoni voti»

Ci teneva moltissimo ad affrontare la Svizzera ma ha messo davanti a tutto lo studio. Giovanni Morini ha rinunciato alla partecipazione al Mondiale di hockey su ghiaccio, in svolgimento ad Helsinki.

L’attaccante comasco, che ha compiuto 27 anni il 2 febbraio scorso, era tra gli atleti selezionati da coach Greg Ireland per la kermesse iridata ma non ho potuto rispondere. Questa volta però non è stata colpa di un infortunio, come purtroppo è già successo nel recente passato, ma di una libera scelta.

È la stella del Lugano

«Purtroppo il Mondiale coincide con un master universitario al quale non posso rinunciare - spiega Morini che da diversi anni è una delle stelle del Lugano, nel massimo campionato svizzero -. È una scelta impegnativa quella di saltare una competizione così importante, di rinunciare alla Nazionale, ma andava fatta».

Il comasco è già laureato, a pieni voti, in Economia all’Usi (Università della Svizzera Italiana) in “banking and finance” e adesso deve affrontare il Master. E non riusciva a portare avanti le due situazioni. «Ci tengo, anche per il mio futuro extra sportivo, a chiudere con dei buoni voti: non mi accontento della sufficienza - aggiunge -. Oltretutto per il master non basta solo studiare, ma è anche necessaria la presenza fisica in Università, visto che ci sono diversi lavori da svolgere in gruppo. Ci sono dei progetti da portare avanti con i compagni di corso. Non potevo proprio lasciare tutto per andare in Nazionale».

Studiare e fare il giocatore di hockey professionista in Svizzera, non è semplice. «Durante la stagione, soprattutto in Inverno, non avanzo molto tempo per stare sui libri, con i tanti impegni con le partite e gli allenamenti - dice Morini -. Adesso con il campionato che è terminato posso concentrarmi sull’Università».

«Era l’unica cosa da fare»

Un po’ di rammarico però rimane. Soprattutto per il mancato derby con i compagni di club e gli avversari nel match d’apertura con la Svizzera. «Certo, mi dispiace ma era l’unica cosa da fare. Farò il tifo da casa, con la speranza della salvezza».

Il comasco ha un grande obiettivo: Milano-Cortina 2026. «Ho giocato per due volte le qualificazioni per le Olimpiadi del 2018 e del 2022 senza riuscire a strappare il pass. È ovvio - conclude - che avendo la possibilità di essere presenti, come paese organizzatore, ci tenga ad essere in squadra. Ma dovremo arrivarci preparati, per fare bella figura, non solo per fare la presenza. In questi anni di avvicinamento dobbiamo lavorare duro».

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