Taveri, un “cuore” brindisino
«Con Cantù per noi sarà dura»

Il noto giornalista-conduttore di Mediaset è un grande tifoso dell’Happy Casa «Da sempre il club brianzolo mi sta molto simpatico. Clark miglioratissimo a fianco di Ragland»

Fosse il Pianella prima o il PalaBancoDesio poi, ogni qualvolta Brindisi abbia messo piede su un parquet brianzolo, lui non ha mai marcato visita. Puntuale infatti come una tassa - si accomodasse in tribuna stampa o si sistemasse nel parterre - la sua presenza. Che certo non passa inosservata, trattandosi di un volto televisivo ben noto. In particolare agli appassionati di sport, perché Mino Taveri dal 2005 fa parte della redazione di Sport Mediaset, dove dal 2012 conduce il contenitore XXL, in onda ogni domenica alle 13.

Il 58enne giornalista pugliese si occupa in particolare di calcio, anche se il basket resta sempre il primo amore di colui che ormai una trentina di anni fa fu l’ideatore e l’inviato del programma Diretta Basket su Telelombardia, il primo in assoluto di questo genere su un canale televisivo.

Domenica il campionato proporrà la prima giornata di ritorno all’interno della quale a Desio alle 17 andrà in scena S.Bernardo Cinelandia-Happy Casa, vale a dire Cantù-Brindisi.

«E io sarò lì, perché mica posso perdermi una partita del genere... - sostiene Taveri -. Se una è la squadra del cuore, quella per cui faccio il tifo da sempre, l’altra è una squadra - anche se sarebbe preferibile dire una società - che mi sta simpatica da una vita. E quando ho potuto, indipendentemente dal fatto che giocasse Brindisi, un salto a Cucciago o a Desio l’ho fatto spesso. Tra l’altro, negli anni scorsi mi hanno ingaggiato un paio di volte per condurre la serata di presentazione della squadra canturina al pubblico. E sono venuto davvero molto volentieri. Infine, confesso di avere un caro amico lì, Luca Rossini (il segretario generale, ndr)».

Pronostico per domenica? «Prevedo equilibrio, anche se per noi sarà dura. L’Happy Casa so che vuole vendicare la sconfitta dell’andata, giunta decisamente inaspettata, anche perché forse sottovalutò l’impegno. Non vedo una squadra nettamente favorita e del resto i soli due punti di differenza in classifica certificano un certo equilibrio, anche se una farà le Final Eight e l’altra invece no. Brindisi, intanto, in attesa del rientro di Martin sta inserendo Sutton che già peraltro a Cremona si è reso autore di una prestazione pazzesca e in prospettiva se acquisterà ancor maggiore condizione potrà diventare un elemento fondamentale nei meccanismi di coach Vitucci. Dopodiché è onesto riconoscere che il fattore casalingo potrebbe favorire la S.Bernardo-Cinelandia, purché non consenta all’avversaria di giocare in velocità».

Da questo punto di vista, le due squadre si assomigliano. «Per giocare in velocità devi però difendere perché se vuoi ripartire di corsa devi mettere tanta pressione. E non sempre Brindisi è riuscita a farlo. Accusando poi difficoltà ad attaccare la difesa schierata».

Focus brindisino: dove ritroveremo l’Happy Casa al termine della regular season? «Certo non lotterà per lo scudetto, ma come quintetto vale uno dei primi 4-5 posti e nelle ultime partite un paio di giocatori che entrano dalla panchina come Campogrande e Gaspardo sono molto migliorati. Occorrerà verificare con il rientro di Martin chi tra gli stranieri andrà a sedersi in tribuna per fargli posto e io ho il sospetto che possa essere Stone, il vostro ex. Vero che senza di lui, con la coppia Sutton-Martin finisci per perdere in centimetri ma questo sarà un problema che toccherà a Vitucci risolvere».

Intanto, c’è un canturino che sta facendo bene a Brindisi, ovvero il direttore sportivo Simone Giofrè. «Verissimo, il binomio Vitucci-Giofrè è ormai una sicurezza sin dai tempi di Varese. La cosa più importante è che sono riusciti a trattenere Brown e Banks che, al di là del loro valore dal punto di vista tecnico, rappresentano l’anima della squadra. E i nuovi americani si sono integrati subito grazie alla presenza di quei due lì. Dopodiché va aggiunto che ormai da alcuni anni Brindisi è protagonista di stagioni di medio-alta classifica e che nel corso della gestione Marino si è guadagnata 6 volte su 8 le Final Eight. Giù la piazza è molto carica, anche se è assurdo che la squadra in casa debba giocare in quel palazzetto indecente».

Focus canturino. «So che non sta convincendo appieno, ma nelle occasioni in cui l’ho visto all’opera non mi è affatto dispiaciuto Young. E poi c’è il “nostro” Clark (il campionato scorso era a Brindisi, ndr) che per quanto ancora acerbo mi piaceva già parecchio e che con Ragland al fianco mi sembra abbia compiuto un notevole salto di qualità migliorando tantissimo il suo rendimento».

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