Terremoto al Cantù
Si dimette il presidente

«Al Cantù non si vuole fare calcio vero, non si vuole una prima squadra importante, sembra interessi solo il settore giovanile»

Salvatore Trongadi non è più il presidente del Cantù San Paolo. Dimissioni irrevocabili, rassegnate nella notte tra venerdì e sabato. Una decisione che Trongadi stava maturando nell’ultimo periodo e che è diventata tale dopo l’ultimo “scontro” interno sulla prima squadra. «Dopo aver chiesto al consiglio di intervenire sul mercato per salvare la nostra prima squadra (penultima nel campionato di Prima categoria, con soli 2 punti dopo 11 giornate – ndr), mi è stato detto di no e che il male del Cantù è sempre stato la prima squadra», racconta piccato Trongadi.

«Al Cantù non si vuole fare calcio vero, non si vuole una prima squadra importante, sembra interessi solo il settore giovanile al quale ho comunque dato tanto con il campo in sintetico». Profonde divergenze di idee e gestione alla base di questa spaccatura che ha portato Trongadi a lasciare dopo meno di due anni dalla sua nomina: «Spiace, ma sono sereno per quanto fatto. Guardando anche al basket, mi viene da fare una riflessione su questa città e il suo rapporto con lo sport: strano, molto strano…». L’assemblea dei soci del Cantù si ritroverà a breve per eleggere un nuovo presidente e per riprendere il progetto Città di Cantù.n 

© RIPRODUZIONE RISERVATA