Tifosi, stadio e proteste
Una lunga storia azzurra

Più o meno da metà Anni Novanta. Quando, cioè, lo stadio Sinigaglia ha cominciato ad essere più un problema che un monumento

Sul giornale di oggi numerose immagini degli striscioni dei tifosi nella storia azzurra sul tema stadio. Più o meno da metà Anni Novanta. Quando, cioè, lo stadio Sinigaglia ha cominciato ad essere più un problema che un monumento. Le leggi cambiavano, le esigenze di accoglienza anche, la modernità imponeva una svolta. Ma il vecchio Sinigaglia, glorioso e di cui tutti siamo innamorati, è rimasto immobile, seppur muovendosi. Una volta si diceva fosse monumento nazionale. Che non poteva essere modificato perché sotto vincolo. Mentre per decenni si discuteva su questo aspetto, lo stadio intanto è stato buttato giù e rifatto in tutti e quattro i settori. Quale vincolo? Una barzelletta. Ma gli alti (pochi) e i bassi (molti) degli ultimi decenni hanno fatto chiudere settori, arrugginire l’arrugginibile, scrostato muri e (ogni estate) reso arduo l’ottenimento della agibilità. Fino al trasloco per due anni di fila in campionato. Quegli striscioni raccontano una storia lunga decenni. Una protesta all’ultimo stadio.

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