Udanoh va ad Avellino
Ma poi salta tutto

Udanoh è arrivato ad Avellino intorno alle 9.30 ma, intorno alle 10, c’è stato il colpo di scena. Da Cantù è arrivato un «fermi tutti, trattativa interrotta»

Come se non bastassero i tira e molla di Gerasimenko e l’estenuante trattativa per la cessione della società, ieri un altro caso ha scosso la Pallacanestro Cantù e i suoi tifosi. Una notizia rimbalzata nelle prime ore del mattino annunciava il passaggio ormai imminente di Ike Udanoh, capitano dell’Acqua San Bernardo, alla Scandone Avellino.

Un fulmine a ciel sereno soprattutto per i tifosi: è il capitano, uno dei giocatori più amati e uno dei più forti. E poi, perché proprio adesso che – almeno dal punto di vista sportivo – tutto funziona? Proprio ora che la squadra diverte e soprattutto si è rimessa a vincere? Ebbene sì, era tutto pronto e cucinato, in attesa di essere servito. Con Avellino in attesa solo del nulla osta da parte della Pallacanestro Cantù e la risoluzione consensuale del contratto del giocatore americano. Che, considerata la situazione, era stato fatto rientrare in fretta e furia da Minneapolis per poterlo tesserare e utilizzare per le Final Eight di Coppa Italia e per il resto della stagione.

Udanoh è arrivato ad Avellino intorno alle 9.30 ma, intorno alle 10, c’è stato il colpo di scena. Da Cantù è arrivato un imbarazzato «fermi tutti, trattativa interrotta». Per Avellino danno e beffa, perché impossibilitata a formalizzare l’ingaggio del giocatore per le Final Eight di Firenze, dal momento che i termini per il tesseramento dei giocatori era per le 11 di ieri. Tempi talmente stretti da non poter pensare all’ingaggio di un altro giocatore, perché la scelta era una sola, ossia Udanoh. E perché tutto sembrava ormai definito. Ma Gerasimenko ha detto no. Alzando la cifra per liberare il giocatore.

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