Una Cantù dalle sette vite
Ora crede alla doppia salvezza

È bastata una partita, lo scontro salvezza con Pistoia, per cambiare letteralmente prospettiva, dopo il disastroso derby con Varese

Un periodo lungo, durato più di un mese, dove l’orizzonte non era lungo più di qualche metro. La benzina del nuovo sponsor, nonostante avesse fatto respirare le finanze del club e concesso qualche speranza in più di sopravvivenza, non sembrava aver avuto effetto sui risultati sul parquet.

Eppure è bastata una partita, lo scontro salvezza con Pistoia, per cambiare letteralmente prospettiva, dopo il disastroso derby con Varese. Cantù ha dimostrato non solo di poter battere, ma anche di poter schiantare un avversario, che come i bianco-blu si giocava una fetta importante della lotta per evitare la retrocessione nella partita del 30 dicembre.

All’inizio del nuovo anno quindi si sente un certo ottimismo. Ora infatti, dopo un mese devastante sotto ogni punto di vista, ci sono infatti almeno 3 motivi per cui la salvezza sembra più che possibile.

Prima di tutto l’atteggiamento mostrato nell’ultima gara. Non è un mistero. Più che per i contenuti tecnici, il filotto di 8 sconfitte consecutive è arrivato per via di un atteggiamento sbagliato e, per un paio di elementi, al limite dell’inqualificabile. E questo è il motivo principale per credere alla salvezza. Anche i due che più degli altri sono finiti nell’occhio del ciclone, Jefferson e Mitchell, hanno mostrato voglia di lottare, e non è un mistero che siano loro due la chiave di volta della squadra. Sono giocatori oggettivamente più forti della media, e con loro in campo al 100% Cantù può senza il minimo problema pensare alla salvezza.

Poi c’è il Roster. Coach Pashutin l’ha detto anche nei momenti peggiori, anche dopo la sconfitta di natale con Varese.

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