UnipolSai sul mercato
Ingaggiato Stravinskas

Classe 1972, nato in Lituania, ma quasi italiano d’adozione, per 11 anni ha vestito la maglia di Porto Torres

Una cosa è certa: Vaidas Stravinskas sa bene quel che vuole. Con la UnipolSai di coach Malik Abes intende difendere il titolo di Campione d’Italia e giocarsi la finale di Coppa Campioni. Classe 1972, nato in Lituania, ma quasi italiano d’adozione, per 11 anni ha vestito la maglia di Porto Torres.

Concluso lo scorso campionato in Francia, in forza al Cs Meaux, ha scelto ancora l’Italia per continuare la sua carriera. Dopo un inizio di stagione con lo Zwickau, in seguito alle vicende societarie che hanno messo a rischio l’esistenza del blasonato club tedesco, Stravinskas ha approfittato della finestra di mercato ancora aperta e ha scelto la sua nuova meta: Cantù.

Il suo debutto ufficiale in campo sarà il 13 dicembre, per il primo match del girone di ritorno contro Varese.

Play, classificazione 2.0, inizia a giocare a basket in carrozzina nel 1995 in Lituania con la Rsk Kaunas, dopo un incidente stradale avuto qualche anno prima. Un palmares di tutto rispetto, all’attivo 8 campionati europei con la maglia della Lituania, e con Porto Torres una Vergauwen Cup sollevata nel 2003 e un terzo posto nella Champions Cup nel 2005. Nel 2012, un’esperienza come assistente coach della squadra di basket in carrozzina femminile dell’Università dell’Alabama, per poi tornare nuovamente protagonista sul campo nelle stagioni successive.

Amante della natura, una grande passione per lo sci e per la musica, senza la quale non può vivere. Così come il basket, ispirandosi a Patrick Anderson, il più spettacolare giocatore di tutti i tempi.

«Sono molto contento di tornare a giocare in Italia – ha commentato Stravinskas -, è un po’ la mia seconda casa. La UnipolSai è tra le squadre più forti del campionato, ha un titolo da difendere e da ricucire sul petto. Una grande realtà del panorama italiano, come il Santa Lucia Roma. Amo giocare a basket, per noi lituani la pallacanestro è un po’ come una seconda religione, non puoi farne a meno. È uno sport magico, imprevedibile: non si può programmare nulla, ogni partita è diversa e non si può dare nulla per scontato».

“Dopo la partenza di Fabio Raimondi – ha commentato coach Abes - ci mancava un giocatore di punti 2.0. Stravinskas è un uomo d’esperienza, sa gestire bene la palla, è buon play e ha un tiro abbastanza regolare. Sono certo che saprà portare qualcosa di importante, non solo in campionato ma anche in vista dell’obiettivo Champions Cup”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA