Venerdì l’assemblea
per capire cosa fare della C

Le giornate che resterebbero da giocare in serie C sono tante: qualche squadra, come il Como, dovrebbe ancora disputare ben dodici turni

Le giornate che resterebbero da giocare in serie C sono tante: qualche squadra, come il Como, dovrebbe ancora disputare ben dodici turni di campionato, essendo tra le prime ad aver smesso quando, ed era il 23 febbraio, furono bloccate alcune gare al Nord, in particolare in Lombardia. Successivamente furono fermate le partite dei gironi A e B, quindi con il mese di marzo insieme a tutte le altre restrizioni arrivò il blocco totale dei campionati, insieme fra l’altro ai primi contagi anche tra i giocatori di alcune squadre. Oltre a dover terminare la stagione regolare, ci sono anche i playoff, che da programma comportano addirittura dieci turni.

Sospendere qui è una soluzione, o comunque una previsione, portata avanti da diversi addetti ai lavori. Nel frattempo la Figc ha deliberato di far slittare le scadenze fiscali e contributive, derogandole dal 16 aprile al 30 giugno, con possibilità di rateizzazione in cinque pagamenti mensili, decorrenti appunto da giugno.

Un aiuto a tanti club in difficoltà, che non risolverà però tutti i problemi. Per questo è opinione comune che saranno in molti nell’assemblea di venerdì a chiedere la chiusura definitiva del campionato. Questo potrebbe anche voler dire la sospensione degli emolumenti, l’eventualità di poter accedere alla cassa integrazione - qualcuno, come il Novara, starebbe già pensando di farlo ma per i dipendenti non per i calciatori, visto che sul tema si sta ancora dibattendo -, ma anche la restituzione delle fidejussioni depositate dai club al momento dell’iscrizione.

C’è ovviamente dibattito sulle possibili promozioni e retrocessioni, c’è chi propone di promuovere le prime e di non far retrocedere nessuno. Ma su questo tema si devono attendere anche le decisioni che saranno prese nelle altre Leghe.n 

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