Volley, Robbiati torna a Cantù
«Felice di rivedere tanti amici»

«Qui ho giocato quattro anni, poi dopo una stagione ad Aversa, mi ripresento...»

L’ultima esperienza in A2, vissuta ad Aversa, è stata fatta «talmente distante da casa» che dai suoi familiari (a Pavia) c’è tornato soltanto una volta nel corso dell’intera stagione. Ed anche per questo Gabriele Robbiati, il primo acquisto della nuova Libertas, è tornato a Cantù

«A Cantù – dice - sono già stato quattro anni benissimo. Conosco tutti, l’ambiente, la città, la società. C’è voglia di costruire una squadra per fare bene, per provare a realizzare qualcosa di importante. Una sorta di rinascita, dopo le difficoltà dell’anno scorso. Speriamo sia effettivamente così». I propositi, insomma, non mancano. La salvezza colta sul fil di lana nello spareggio contro Brescia ha evidentemente colpito nel segno, con il presidente Ambrogio Molteni partito molto presto per allestire una compagine competitiva

Dopo quattro anni assieme, Robbiati e la Libertas si sono separati, lo scorso anno. Una stagione ognuno per la sua strada, poi il ritorno di fiamma. «Ci siamo lasciati in buoni rapporti. La società, lo scorso anno, ha dovuto fare alcune scelte di carattere economiche e io mi sono comportato di conseguenza. Sono molto motivato dall’idea di tornare a Cantù. Qui ho ottimi ricordi e, dunque, torno volentieri. Davvero. La squadra che la società ha in mente è un mix tra vecchio e nuovo. Facendo parte di entrambi le categorie, potrei definirmi un vecchio con aria innovativa», scherza il neo-centrale canturino.

Nell’ultima stagione, Robbiati ha giocato ad Aversa, sempre in A2. Un’«esperienza interessante», la definisce, con «un’annata molto bella sia dal punto di vista personale, sia di squadra», culminata con la salvezza colta già a gennaio. «Mi sono trovato bene. Il pubblico è caldo, appassionato e ti segue. La società avrebbe voluto tenermi. Io, però, ho voluto avvicinarmi a casa. Mi hanno capito. Adesso sono qui, ancora una volta a Cantù, per togliermi qualche soddisfazione».

A quasi 34 anni, il centrale di 200 centimetri rientra in quella che dal 2012 al 2016 è stata la sua casa, con una promozione dalla B1 all’A2 in bacheca e quella finale per l’accesso alla SuperLega quale punto più alto della sua carriera nel mondo del volley. Nell’ultima regular season ben 95 i muri andati a segno. Un record della A2.

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