Zomegnan: «Per Cantù
io ora sono un estraneo»

Le riflessioni del senior advisor che dallo scorso febbraio è diventato consulente della società.

«La mia consulenza con la Pallacanestro Cantù è cominciata (dallo scorso novembre aveva iniziato a occuparsi del club anche se ufficialmente soltanto a febbraio era stata ufficializzata la propria preziosa collaborazione, ndr) con un progetto discusso e condiviso con chi c’era allora vale a dire Irina Gerasimenko, Andrea Mauri e Marco Sodini. Il progetto prevedeva e prevede tuttora una serie di step, alcuni dei quali sono stati anche rispettati nel lavoro principale di riposizionamento della società, ma a questo punto non ci sono più gli interlocutori che mi hanno avvicinato e con i quali ho interloquito, non vedo un organigramma e neppure un business plan e quindi allo stato attuale io mi considero un “estraneo”».

Così Angelo Zomegnan, senior advisor della Pallacanestro Cantù dipinge la situazione attuale riguardo il proprio rapporto con il club.

«La scorsa stagione siamo partiti da 600 abbonamenti e siamo arrivati a oltre 6.200 spettatori nel derby - osserva -. Vuol dire che qualcosa è stato fatto, anche naturalmente per i meriti sportivi. Delle capacità c’erano e continuano a esserci. E ci sarebbe un patrimonio d’entusiasmo ritrovato che non puoi bruciare. Una società però non può improvvisarsi ogni anno. Una società si fonda su dei principi di ortodossia, non di improvvisazione».

L’intervista integrale sulla Provincia di sabato 28 luglio

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