8 marzo: donne in sciopero in Belgio, più diritti anche in Ue

BRUXELLES - "Quando le donne si fermano, il mondo smette di girare". E' lo slogan delle donne di tutta Europa, e di tutto il mondo, riunite oggi davanti al Parlamento europeo per il primo sciopero femminile in Belgio in occasione della Giornata internazionale delle donne, per mettere in luce diseguaglianze di genere e discriminazioni quotidiane. Guidate dall'associazione Collecti.e.f 8, le manifestanti chiedono alle istituzioni europee visibilità, parità di diritti e tolleranza zero contro le molestie sessuali. "Al Parlamento Ue le donne sono estremamente sottorappresentate nelle posizioni di potere, la questione non è presa sul serio", denuncia l'eurodeputata tedesca Julia Reda (Verdi), che oggi ha lasciato il proprio ufficio all'Eurocamera per scendere in piazza e sostenere lo sciopero. "E' tempo di cambiare, se le donne non lavorano molte cose date per scontate dagli uomini smettono di essere fatte", aggiunge.

"Scioperiamo e marciamo perché chiediamo un cambiamento", dice Inge Chen, co-fondatrice di Period.Brussels, rete di attiviste che aderisce al Collecti.e.f 8. "C'è un aumento di 'uomini forti' nella politica mondiale, ma anche in Europa - avverte -, e con le prossime elezioni temiamo che l'ascesa dei partiti di destra cambierà le dinamiche progressiste in Ue". Lo sciopero nazionale delle donne in Belgio prende ispirazione da quello organizzato lo scorso anno in Spagna, che riscosse grande successo. Le attiviste e cittadine sfileranno oggi alle 17 dalla Gare Centrale per le strade del centro di Bruxelles e approderanno due ore più tardi nuovamente davanti al Parlamento Ue, a place du Luxembourg.

 

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