Avramopoulos: "L'asse Orban-Salvini? Una contraddizione"

Su Sophia possibile svolta a summit Ue. Italia faccia più rimpatri

BRUXELLES - Una coalizione Orban-Salvini per le elezioni europee "è una contraddizione". Così il commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos in un'intervista all'ANSA. "Non vedo una grande convergenza di interessi tra questi due politici, che sono dipinti come critici dell'Ue, rispetto ad altri Stati membri, che invece hanno mostrato concreto sostegno all'Italia. L'Ungheria per ora non ha mostrato solidarietà", evidenzia.

 

Secondo il commissario greco "se al vertice dei leader Ue di Salisburgo, i rappresentanti di tutti gli Stati membri daranno seguito all'atteggiamento costruttivo mostrato alla riunione informale Esteri a Vienna", della settimana scorsa "e al buon lavoro iniziato, le cose andranno meglio", sulle modifiche al piano operativo di Sophia, chieste dall'Italia, attualmente unico Paese dove vengono sbarcati tutti i migranti salvati dalle navi della missione.

 

Sul caso dei 50 irreperibili della Diciotti, Avramopoulos afferma: "L'accoglienza dei migranti, qui, è responsabilità dell'Italia. Ma più in generale mostra la necessità urgente di soluzioni strutturali. L'Ue protegge chi ne ha bisogno, ma questo non significa che i profughi possano scegliere il Paese dove avere protezione. La riforma di Dublino è anche questo: non solo condividere responsabilità, ma anche porre fine a movimenti secondari e abusi".

 

E sui rimpatri l'esponente della Commissione Ue sollecita l'Italia a fare di più. "Sono d'accordo con Salvini sulla necessità di aumentare i rimpatri dei migranti dall'Italia. Capisco che il Paese è stato sotto un'enorme pressione, e che i rimpatri non sono facili, ma il Paese deve fare meglio: nel 2018 sono stati solo 4000. Ci sono ritardi, che ho segnalato più volte negli anni. Servono azioni immediate. Siamo pronti ad aiutare. Le misure che presenteremo la prossima settimana vanno in questa direzione". "Per aumentare i rimpatri dei migranti, l'Italia deve accrescere la sua capacità di detenzione (centri chiusi): gli attuali circa 500 posti non bastano - avverte -. La prossima settimana presenteremo un pacchetto per rafforzare i rimpatri, così che l'Italia possa attuare procedure più veloci. Conosciamo la situazione del Paese, le sue debolezze, e in cosa non ha fatto il dovuto, ma siamo pronti a dare sostegno. Ci sarà un rapido miglioramento".

 

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