Brexit: Juncker, prima ratifichi Londra poi toccherà al Pe

STRASBURGO - "Mi dispiacerà sempre che il Regno Unito abbia deciso di lasciare l'Ue ma possiamo guardarci negli occhi e dire che abbiamo fatto tutto il possibile per fare in modo che questo recesso fosse ordinato, abbiamo fatto il possibile per preparare l'Ue a tutte le eventualità a prescindere da quello che succede dall'altro lato della Manica". Così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker alla plenaria del parlamento europeo a Strasburgo. "Seguiamo molto da vicino gli eventi a Westminster e non è possibile o immaginabile che questo parlamento ratifichi l'accordo prima della ratifica da parte di Westminster, prima Londra e poi Bruxelles e Strasburgo", ha aggiunto Juncker.

Sulla Brexit "la situazione è piuttosto complessa dopo gli eventi dello scorso fine settimana, sto consultando i capi di Stato e deciderò nei prossimi giorni, tutto dipende da cosa deciderà il parlamento britannico". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk alla plenaria del Parlamento europeo. "Noi dovremo essere pronti a qualsiasi scenario - ha aggiunto -, ma una cosa deve essere chiara: non sarà mai una nostra decisione un recesso senza accordo".

"Abbiamo grande rispetto per questo parlamento (europeo, ndr) in questo momento grave e importante per il processo della Brexit, ed è giusto che il parlamento britannico si assuma la sua responsabilità e si impegni sulla base dell'accordo negoziato con il governo britannico. Se il Regno Unito voterà un'uscita ordinata, che è molto meglio di una uscita disordinata, allora questo accordo è l'unico possibile". Lo ha detto il capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier alla plenaria a Strasburgo. "Siamo in una fase decisiva in questo lungo processo", ha aggiunto.

"Dopo tre anni di negoziati agonizzanti, Barnier fa firmare un nuovo accordo a Johnson che garantisce altri tre lunghi anni di negoziati e riduce il Regno Unito a una colonia dell'Ue". Lo ha detto l'eurodeputato euroscettico britannico Nigel Farage parlando alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. "Johnson lo sta facendo perché non vuole una proroga che lo danneggerebbe nei sondaggi e dunque vuole legarci a questo nuovo trattato senza che ce ne accorgiamo - ha aggiunto - ed è sempre la stessa cosa, la questione non riguarda il paese ma i conservatori". Farage ha poi precisato che serve "un'alleanza vera per vincere le prossime elezioni e lasciare questo posto con una Brexit chiara", affermando che "anche io come Juncker voglio pensare che questa sarà la mia ultima allocuzione qui ma ho l'impressione che non succederà e temo che a novembre saremo ancora qui".

"Farage ha detto che l'accordo spiana la strada a tre nuovi anni di negoziato, ma certo dovremo negoziare per uno, due, tre anni su alcuni settori per ricostruire ciò che è stato disfatto dalla volontà di chi ha appoggiato la Brexit", ha risposto Barnier.

L'eurodeputato belga, Guy Verhofstadt, responsabile del gruppo di lavoro del Parlamento europeo sulla Brexit, ha elencato una serie di condizioni a garanzia dei cittadini Ue già residenti nel Regno Unito per la ratifica dell'accordo. In un tweet ha scritto che "devono essere affrontati 4 punti: "1) Nessuna espulsione per coloro che non hanno rispettato la scadenza" per registrarsi per ottenere le tutele previste, "2) maggiore assistenza per i cittadini vulnerabili, 3) indipendenza reale per l'Ima" (l'autorità indipendente che il governo britannico ha promesso di istituire come organo di tutela dei cittadini Ue in caso di contestazioni sul loro trattamento post Brexit), ed infine "4) la garanzia di ottenere il Settled status per tutti quelli che - non avendo ancora ottenuto 5 anni di residenza - abbiamo ottenuto nel frattempo il cosiddetto pre-status".

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