Mogherini, Aquarius stia in mare il meno possibile

BRUXELLES - "L'identificazione del porto di sbarco è una decisione nazionale su cui l'Ue non ha competenza", però viste anche le notizie sulle condizioni del mare" nella legge "c'è una chiara indicazione" affinché venga fatto "ogni sforzo per limitare al minimo il tempo di permanenza delle persone a bordo della nave". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini rispondendo su nave Aquarius.

 

"C'è un problema di rifinanziamento del Fondo europeo per l'Africa" da cui dipendono i progetti per la Libia e per i Paesi di origine e di transito, "un problema che ho sollevato varie volte con gli Stati membri e sul quale credo sia necessario attrarre l'attenzione, perché, e qui commento anche la vicenda dell'Aquarius, in mare la priorità è salvare vite, ma la vera soluzione è a terra, in Europa, con una solidarietà tra Stati, più forte ed efficace", ha aggiunto l'Alto rappresentante.

 

"Rispetto alla Libia abbiamo messo in piedi un sistema che funziona, e porta risultati, non credo occorra inventare nuovi modelli. Bisogna però, questo sì, mettere risorse politiche e economiche per consolidare questo meccanismo", ha risposto Mogherini a chi chiede cosa pensi dell'ipotesi di costruire campi profughi nei Balcani o in Tunisia. Il modello, ha aggiunto, è "una cooperazione con le autorità del luogo, le agenzie competenti dell'Onu ed i Paesi di origine".

 

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