Quando a Pompei era di moda l'Egitto

(ANSA) - ROMA, 19 APR - Misteriosa e inquietante come la suaambivalenza, la testa feroce del leone su un corpo sinuoso didonna, la dea Sekhmet accoglie i visitatori potente e magnanimacome la luce dopo un lungo buio. Un impatto forte, reso piùemozionante dai lunghi e tortuosi corridoi, volutamenteestranianti, che nell'allestimento ricostruiscono l'atmosferadei percorsi iniziatici. Si apre il 20/4 a Pompei la nuovamostra che fino al 2/11 racconta il fascino dell'Egitto e deisuoi culti sulla cittadina campana, dove dalla chincaglieria alculto di Iside e Osiride, fino agli arredi e agli affreschidelle residenze più belle, paesaggi e culti di quelle terrelontane sono di casa da sempre. Seconda tappa del progetto "IlNilo a Pompei", partito dalle sale del museo Egizio di Torino,la mostra, ricca di prestiti eccezionali, video, effetti di lucee 'aiuti' multimediali, prevede anche un itinerario 'egizio'negli scavi, con tanto di app alla scoperta di meraviglie ancheinedite come il Santuario di Iside e la Casa dei Pigmei.

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