Regioni, cambiare criteri per attivare i fondi Ue su disastri ambientali

BRUXELLES - Gli enti locali chiedono fondi europei più accessibili per fare fronte alla piaga dei disastri naturali, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico. Lo hanno ribadito durante la plenaria del Comitato delle Regioni, in un dibattito con il commissario Ue per gli Aiuti umanitari Janez Lenarcic e la rappresentante speciale del Segretario generale Mami Mizutori. L'occasione era proprio la Giornata Internazionale per la Riduzione del Rischio di Catastrofi.

Tra gli italiani, il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio (Ppe), che è stato relatore di un parere sul tema. "Insieme bisogna rivedere i parametri per l'attivazione dei fondi, in particolare per il Fondo di solidarietà europeo, che oggi sono difficilmente attuabili. Il clima cambia, anche le calamità e pertanto anche i criteri per risarcire devono fare altrettanto", ha detto Cirio.

A margine del dibattito, è intervenuto anche Nicola Irto (Pes), presidente e membro del Consigliere regionale in Calabria, menzionando gli incendi che hanno colpito la regione. "Mi auguro che, grazie anche al contributo del Comitato, si possa utilizzare Next Generation Eu per rafforzare RescEU", il programma europeo di protezione civile. Questo strumento dovrebbe essere "operativo con maggiore frequenza in modo che si possa migliorare sia l'attività di prevenzione che di gestione di eventuali eventi estremi", ha evidenziato Irto.

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