Tajani, non consegniamo alla Cina le chiavi di casa nostra

STRASBURGO - "Lo sviluppo della rete e degli standard 5G è fondamentale per la nostra sicurezza e per il progresso delle applicazioni digitali. Avrà un impatto rivoluzionario sulle comunicazioni, sui nostri dati personali e su tutta l'economia digitale. Per questo, oggi il Parlamento Ue ha votato a larga maggioranza, con l'astensione della Lega, una risoluzione che esprime grande preoccupazione sulla possibilità che il 5G cada in mano cinese". Lo afferma in una nota il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, precisando che "l'Ue è da sempre paladina della libera concorrenza e di mercati aperti ad investimenti e commercio. A patto, però, che nessuno bari". Tajani sottolinea che "la Cina non è un'economia di mercato. Al contrario, utilizza in modo sistematico sussidi pubblici per drogare la competitività delle sue imprese, spesso controllate dallo Stato. Sottrae, inoltre, tecnologie europee attraverso pratiche sleali. Ad esempio, obbliga chiunque investa nel territorio cinese a trasferimenti di saper fare industriale e tecnologico; oppure, compra imprese europee per sottrarre brevetti e innovazione".

"Il Parlamento europeo ha una posizione inequivocabile. Abbiamo votato per indicare chiaramente che la Cina non è un'economia di mercato e per avere regole antidumping molto più dure. Oggi, questo Parlamento chiede che il 5G non sia controllato dai cinesi. Domani firmerò il Regolamento Ue per il controllo degli investimenti in Europa", continua la nota.

Tajani invita poi l'Italia affiche "si svegli. È in gioco la sicurezza e il benessere dei nostri cittadini" e conclude affermando di essere "un sovranista europeo che vuole difendere davvero i nostri cittadini e rafforzare l'esercizio della sovranità nazionale".

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