Ue resta divisa su futuro politica agricola

BRUXELLES- Niente unanimità per la nuova Pac. Il Consiglio dei ministri dell'agricoltura ha approvato 'conclusioni della presidenza' sulla Comunicazione sulla politica agricola post-2020 pubblicata dalla Commissione europea lo scorso novembre.

 

Cinque paesi (le tre repubbliche baltiche, Polonia e Slovacchia) hanno votato contro il testo di compromesso proposto dalla presidenza bulgara perché avrebbero voluto vedervi un riferimento alla 'piena convergenza' degli aiuti diretti tra i paesi diversi. Italia, Paesi Bassi, Germania, Belgio, Danimarca e Austria tra gli altri hanno preso la parola contro il meccanismo della convergenza esterna, già previsto in forma parziale dalla riforma della Pac del 2013.

 

La convergenza è molto controversa perché abbassa l'aiuto agli agricoltori nei paesi fondatori dell'Ue per aumentarlo nei nuovi Stati membri attraverso una astratta media Ue che non tiene conto della differenza tra costi di produzione e delle condizioni socio-economiche.

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