Usa/Oggi Obama parte per l'Asia,missione tra speranze e proteste
New York, 12 nov. (Apcom) - Afghanistan, Nord Corea, cambiamenti
climatici, commercio internazionale e diritti umani. Il viaggio
in Asia che Barack Obama inizia oggi è uno dei più delicati
dall'inizio del suo mandato e gli occhi della diplomazia sono
puntati sui difficili equilibri tra i quali si muoverà il
presidente americano nei prossimi nove giorni. L'appuntamento più
importante è la tappa in Cina i cui legami economici con
l'America coprono una grandissima fetta del commercio estero
internazionale ma dove Obama dovrà parlare di argomenti spinosi
come la sua volontà di incontrare il Dalai Lama, la necessità di
raggiungere un accordo ambientale e soprattutto i diritti umani.
Nonostante la diffidenza nei rapporti con Pechino all'ombra
della Grande Muraglia le Ong cinesi sperano che la visita sia
l'occasione di puntare l'attenzione sulle restrizioni alle
libertà personali, delle quali Obama conta di parlare anche con
il presidente Hu Jintao. Negli ultimi mesi le autorità di Pechino
hanno allentato il pugno duro nei confronti delle organizzazioni
non governative autorizzando, o meglio tollerando, le
associazioni che si occupano di Aids e di ambiente. Nelle ultime
settimane molte organizzazioni hanno denunciato però le
repressioni che potrebbero verificarsi durante il viaggio di
Obama per evitare manifestazioni pubbliche sgradite al governo.
Un'accoglienza molto diversa da quella che la delegazione
americana riceverà in Giappone, prima tappa del tour e primo
alleato degli Usa nella regione. Il fulcro della due giorni di
Tokyo saranno le discussioni militari e gli accordi sulla
presenza delle truppe americane in Giappone. Se in Cina la
popolazione vede nel presidente un'occasione di progresso nel Sol
Levante da giorni proseguono le contestazioni a Okinawa contro le
basi militari statunitensi. Il premier Yukio Hatoyama,
insediatosi due mesi fa, ha detto di voler modificare i trattati
del 2006 per i quali gli Usa hanno 47 mila militari sull'isola.
Un contingente enorme che ha sollevato fortissime proteste da
parte dei cittadini locali. L'incognita nel dialogo con Obama,
secondo gli esperti, è l'inesperienza del nuovo governo
democratico giapponese.
Emc-Bat