Animali/Presto famiglia per cani di Pompei con progetto adozione

Animali/Presto famiglia per cani di Pompei con progetto adozione Chiamato '(C)Ave canem', punta a risolvere problema randagismo

Roma, 16 nov. (Apcom) - Risolvere il problema del randagismo negli scavi di Pompei. Come fare? Promuovendo l'adozione dei cani. L'idea è del commissario delegato, Marcello Fiori, e l'iniziativa, partita in questi giorni, è stata presentata oggi alla stampa. Il progetto '(C)Ave Canem', gioco di parole in lingua latina, dovrebbe risolvere definitivamente il problema del randagismo, coniugando la tutela degli animali con la sicurezza pubblica. La campagna di adozione, che consentirà agli amici a quattro zampe di 'emigrare' nel mondo, è condotta in collaborazione con le associazioni animaliste Lav, Enpa e Lega Nazionale per la difesa del cane, con il sostegno anche del ministero della Salute."Una iniziativa di legalità e di civiltà - ha detto Fiori presentando il progetto nella casa del Poeta Tragico, quella del famoso mosaico del cane alla catena e della scritta 'cave canem' -. Il randagismo aveva dato di Pompei una immagine pessima, i cani non devono essere eliminati ma curati, non restare negli scavi per sempre. Il nostro obiettivo è infatti far trovare loro una famiglia".La prima fase del progetto prevede l'anagrafe dei cani presenti nel sito di Pompei: gli animali vengono dotati di microchip, collare e medaglietta di riconoscimento. Tutti saranno curati, sterilizzati e troveranno rifugio e cibo in aree attrezzate con cucce, allestite all`interno degli scavi e adeguatamente segnalate. "Ogni cane, così sarà pronto a trovare l`affetto di una famiglia", dice Fiori.Oltre a Meleagro, Odone, Plautus, Vesonius, Polibia, Menade, Licinio, Eumachia, Caio sono alcuni dei nomi scherzosamente scelti in base alle aree o al personaggio storico proprietario della domus nel cui territorio il cane ama maggiormente girovagare. L'iniziativa è stata presentata nella casa del Poeta Tragico, al cui ingresso è visibile il famoso mosaico 'Cave Canem' ("attenti al cane"), tipico anche di altre abitazioni pompeiane: avvertimento ricordato anche nelle fonti letterarie, come nel Satyricôn di Petronio, in cui il protagonista viene spaventato a morte dal grande cane dipinto.

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