Svizzera/ Esportazioni armi e divieto minareti, svizzeri a voto

Svizzera/ Esportazioni armi e divieto minareti, svizzeri a voto Entrambe le proposte rischiano di essere bocciate

Roma, 27 nov. (Apcom) - Divieto di costruzione di nuovi minareti e divieto di esportazioni di armi: su questi due temi delicati e con forti ripercussioni a livello sociale sono chiamati ad esprimersi, domenica prossima, i cittadini svizzeri. Entrambe le proposte sembrano destinate, secondo i sondaggi, alla bocciatura.Il referendum sul quale si è concentrato il dibattito degli ultimi mesi riguarda la proposta di vietare l'edificazione di altri minareti oltre ai quattro già esistenti sul territorio elvetico. L'iniziativa, promossa da parlamentari dell'estrema destra (Udc e Udf), è riuscita a raccogliere le 100mila firme minime necessarie per essere sottoposta a referendum. Trattandosi di una modifica costituzionale, per la sua approvazione sarà necessaria la doppia maggioranza del popolo e dei cantoni.Il comitato sostiene che il minareto quale edificio "non ha alcun carattere religioso" ma è piuttosto "un simbolo di un imperialismo politico-religioso. Tanto il Governo che la maggioranza dei parlamentari si sono detti contrari all'iniziativa e ritengono invece che un simile divieto non possa che esacerbare le relazioni con la comunità islamica presente nel Paese (tra le 350 e le 400mila persone).L'altro referendum riguarda le esportazioni di armi, un argomento sul quale gli svizzeri sono stati chiamati già due volte ad esprimersi, bocciando la proposta di vietarlo, l'ultima volta nel 1997 con il 77,5% dei voti. Secondo le statistiche della Segreteria di Stato dell'economia (SECO), l'anno scorso la Svizzera ha esportato materiale bellico in 72 paesi per un totale di quasi 722 milioni di franchi. Le esportazioni di materiale bellico nel 2008 costituivano lo 0,33% del volume complessivo delle esportazioni svizzeri.

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