Berlusconi/ Da Lukashenko: il popolo la ama, si vede da elezioni

Berlusconi/ Da Lukashenko: il popolo la ama, si vede da elezioni E leader Minsk, possibilista su adozioni, apre pure archivi Kgb

Minsk, 1 dic. (Apcom) - Si scioglie davanti alla cordialita' dell' "amico" Silvio Berlusconi, persino il leader bielorusso Aleksandr Lukashenko, al potere dal 1994 e considerato un freddo dittatore da gran parte dell'Occidente. E il presidente del Consiglio, accolto con tutti gli onori a Minsk, ricambia affermando: "Il suo popolo la ama, e questo e' dimostrato dai risultati delle elezioni che sono sotto gli occhi di tutti, che noi conosciamo e apprezziamo".Ossia quelle ripetute percentuali bulgare portate a casa daLukashenko negli anni, nelle diverse elezioni presidenziali,capaci di scatenare dure polemiche tra gli osservatori dell'Oscee ferventi accuse dalla maggioranza dei governi occidentali. Leultime nel 2006, condite da accuse per brogli dall'opposizione.Andate ad aggiungersi al valzer di accuse tra Minsk e Bruxellesche aveva aspramente criticato Lukashenko per una legislazionepoco incline alla democrazia.Lo stesso Lukashenko - al quale la Repubblica Ceca nego' il visto per il summit della Nato nel 2002 e che si vide successivamente negare il visto europeo - ieri ha pero' fatto approvare una legge, che e' un primo passo verso la democratizzazione. Chiaro segnale nella data della visita di Berlusconi.Il capo del governo italiano svolge dunque un ruolo chiave nellaprospettiva di un disgelo bielorusso con l'Occidente. ELukashenko ricambia il feeling: "consideriamo la sua visita comeun gesto eloquente a sostegno alla Bielorussia sulla scenainternazionale". E in "dono" per tale favore, Lukashenko apreall'Italia archivi del Kgb - come ancora si chiamano iservizi segreti in Bielorussia - consegnando a Berlusconi in fascicoli che permetteranno di stabilire "le sorti dei cittadini italiani prigionieri durante la seconda guerra mondiale in Russia e in Bielorussia".Un'apertura inattesa da parte di Minsk pare anche profilarsi sulfronte delicato delle adozioni. Ma il vero colpo da maestro del presidente del consiglio potrebbero rivelarsi i dossier economici.

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