Mafia/ Spatuzza su Berlusconi:Graviano parlò di quello di Canale5

Mafia/ Spatuzza su Berlusconi:Graviano parlò di quello di Canale5 Mi disse: grazie a loro, "ci avevano messo Paese nelle mani"

Torino, 4 dic. (Apcom) - "Grazie alla serietà di certe persone, ci hanno messo il Paese nelle nostre mani". E' questo il momento clou della deposizione di Gaspare Spatuzza, il pentito che a Torino sta testimoniando davanti alla Corte di Appello di Palermo nell'ambito del processo a carico di Marcello Dell'Utri, già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa.Il boss affiliato al clan dei Graviano cita per la prima volta il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il senatore del Pdl ricostruendo i momenti precedenti al fallito attentato allo stadio Olimpico a Roma.Spatuzza incontra Giuseppe Graviano al bar Doney di via Veneto a Roma, dove, con una "espressione gioiosa" Graviano gli riferisce che hanno "chiuso tutto e ottenuto quello che volevamo grazie alla serietà delle persone che avevano portato avanti quella storia e non come quei quattro crasti socialisti che avevano preso i voti nel 1988 e 1989 e poi ci avevano fatto la guerra".Il pentito dice che a quel punto per la prima volta gli viene fatto il nome di Berlusconi. "Io chiesi a Giuseppe se fosse quello di Canale 5 - ha detto - lui mi disse di sì e aggiunse che c'era un nostro compaesano, Dell'Utri. Mi disse che grazie alla serietà di quelle persone ci avevano messo il paese nelle mani". Dietro i "quattro crasti" di cui parla Spatuzza ci sono i socialisti che il clan Graviano ha sostenuto politicamente nelle elezioni alla fine degli anni Ottanta. "Nel 1988 o 1989 Giuseppe Graviano mi disse portare avanti le candidature socialiste - ha dichiarato - All'epoca Claudio Martelli era capolista, c'era Fiorino e altri che non ricordo".Spatuzza parla di "morti che non ci appartengono" a proposito degli attentati di Firenze e Milano ma racconta che Giuseppe Graviano li aveva considerati un "bene" così che "chi si deve muovere si dà una mossa".Spatuzza ammette di aver "vigliaccamente gioito" delle stragi in cui vengono ammazzati i giudici Falcone e Borsellino. Nel 2000 comincia la sua dissociazione verso Cosa Nostra grazie alla fede. "Io in quel momento ho deciso di amare Dio e ripudiare mammone dove mammone è Cosa Nostra".

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