Legambiente: Pendolari, un treno su 3 arriva in ritardo

Legambiente: Pendolari, un treno su 3 arriva in ritardo Maglia nera Milano, con quasi 60%; a Roma il 54%

Roma, 10 dic. (Apcom) - In Italia, un treno pendolare ogni tre arriva in ritardo. A Milano succede più spesso, oltre un convoglio su due infatti tarda più di 5 minuti (59% a Milano Cadorna-Ferrovie Nord e 57% a Milano Centrale), ma a Roma le cose non vanno molto meglio e a tardare, sempre più dei 5 minuti considerati 'accettabili' dalla Carta dei servizi sottoscritta dalle associazioni dei consumatori, sono il 54% dei treni pendolari. E` il risultato di una indagine svolta da Legambiente nell`ambito della campagna Pendolaria 2009 e realizzata grazie al monitoraggio effettuato dai volontari in 13 stazioni di 11 città capoluogo di provincia, tra il 23 e il 27 novembre, nella fascia oraria 7-9 del mattino, per tre giorni consecutivi.Su 1216 treni monitorati, 430 (pari al 35% del totale) hanno registrato un ritardo dai 5 minuti. 410 sono i convogli arrivati con un ritardo compreso tra uno e quattro minuti, mentre solo 374 treni (pari al 31% del totale) sono giunti in orario.Dopo Milano e Roma, nella poco onorevole classifica dei treni pendolari maggiormente in ritardo, troviamo la città di Palermo, con solo il 16% dei treni monitorati in orario, il 41% in ritardo di pochi minuti e il 43% in ritardo dai 5, seguita da Salerno (37% dei convogli con ritardi dai 5 minuti), Torino (32% dai 5 minuti) e Messina (30%). Chiude invece la classifica la stazione di Genova Principe con il 18% dei treni pendolari in ritardo di più di 5 minuti ma ben il 44% comunque fuori orario anche se entro i 5 minuti.Il ritardo medio registrato (sempre calcolato dai 5) è di 11 minuti anche se la media sale a 15 a Salerno e alla stazione di Genova Principe e a 16 a Messina. Più fortunati a Roma, Palermo, Bari e Torino, dove il ritardo medio ammonta a 9 minuti."I risultati del nostro monitoraggio - ha dichiarato il responsabile trasporti di Legambiente Edoardo Zanchini - mostrano l`urgenza di nuovi investimenti per il trasporto pendolare. Gran parte di questi ritardi infatti, sono causati dal sovraffollamento delle carrozze che causano l`accumulo di minuti persi ad ogni fermata per permettere il flusso in entrata e in uscita degli utenti. Servono anche binari dedicati ai treni pendolari nelle grandi città e nuovi convogli che permettano di aumentare le velocità potenziando il servizio. Ma per tutto ciò, evidentemente, è necessario spostare le priorità d`investimento dalla strada alla ferrovia e puntare sui nodi urbani. Ad oggi invece il 70% dei finanziamenti della Legge Obiettivo è destinato a strade ed autostrade, mentre solo il 30% dovrebbe garantire lo sviluppo di Tav, ferrovie e metropolitane"."Bisogna guardare anche alla qualità dei servizi per i pendolari - ha aggiunto la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni - e quindi alla puntualità ma anche alla pulizia delle carrozze e delle stazioni, alla fruibilità dei parcheggi e alle interazioni col trasporto urbano degli autobus. Migliorando la qualità del servizio e rendendo veramente competitivo l`uso del treno sarebbe possibile togliere migliaia di auto dalle strade rendendo le città più libere, sicure e respirabili".

© RIPRODUZIONE RISERVATA