Copenaghen/ Cina capeggia rivolta contro Paesi ricchi

Copenaghen/ Cina capeggia rivolta contro Paesi ricchi Documento riservato rivela obiettivi G77: Kyoto resti valido

Roma, 10 dic. (Apcom-Nuova Energia) - Kyoto non si tocca, almeno per ora: è questa la parola d'ordine dei Paesi in via di sviluppo che, capeggiati da Cina e India, non intendono sottostare al diktat dei più ricchi. Oggi Le Monde ha pubblicato un documento "riservatissimo" che per il G77 (il club dei Paesi in via di sviluppo) è il testo di una possibile intesa finale e sarà la base per i negoziati dei prossimi giorni. Intanto stasera a si discute di clima a Bruxelles, con l'auspicio di un accordo "globale, complessivo e ambizioso" a Copenaghen già inserito nella bozza delle conclusioni del vertice dei 27 leader europei.Il testo confidenziale - elaborato dalla Cina in accordo con India, Brasile, Sudafrica e Sudan - mette molti paletti alle intenzioni dei Paesi più industrializzati, pur aprendo la porta a compromessi. Il preambolo insiste sulla validità del protocollo di Kyoto - che può restare in vigore anche dopo il 2012 - e indica in "2 gradi centigradi" l'innalzamento della temperatura della Terra da non superare, con una seconda fase di 'impegno' dei Paesi più industrializzati dal 2013 al 2020.In sostanza, la richiesta ai Paesi industrializzati è di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 40% entro il 2020 rispetto al 1990. E agli Usa viene chiesto di adeguarsi "agli sforzi degli altri".Sul versante europeo, Francia e Gran Bretagna spingono per innalzare la barra degli obiettivi Ue a una riduzione del 30% delle emissioni.Sarkozy sarà a Copenaghen il 17 e 18 dicembre, per lo sprint finale dei negoziati. Oggi anche il presidente russo Dmitri Medvedev si è aggiunto ufficialmente alla lista degli oltre 100 leader mondiali che si ritroveranno nella capitale danese la settimana prossima. Come anche Barack Obama.

© RIPRODUZIONE RISERVATA