Riforme/ Schifani: segnali incoraggianti da apertura D'Alema

Riforme/ Schifani: segnali incoraggianti da apertura D'Alema Per il ministro Tremonti è ora di farle

Roma, 21 dic. (Apcom) - Massimo D'Alema raccoglie l'invito del ministro dell'Economia Giulio Tremonti a riforme condivise."Il paese - ha affermato l'ex presidente del Consiglio - ha bisogno di riforme. Ha bisogno di riforme sociali, penso al tema degli ammortizzatori sociali e della protezione per chi non ha lavoro. Ha bisogno di riforme delle istituzioni, riduzione del numero dei parlamentari, un parlamento più forte, più agile. Ha bisogno di riforme in tanti campi. La maggioranza non è in grado di farle - ha detto D'Alema - e l'opposizione ha il dovere di mettersi in gioco. Come ha detto Bersani: non siamo disponibili a fare leggine a favore di Berlusconi ma siamo pronti a lanciare la sfida del dialogo e delle riforme. Questa è la politica di cui ha bisogno il paese". Plaude il presidente del Senato Renato Schifani per il quale si tratta di segnali incoraggianti che arrivano dall'opposizione.Bisogna andare avanti sulle riforme, anche perché dall'opposizione arrivano segnali incoraggianti, ha detto Schifani. Sulle riforme, ha dichiarato il presidente del Senato interpellato al termine del concerto di Natale a Palazzo Madama, "vedo spiragli perché vedo segnali incoraggianti anche da parte dell'opposizione. Questi segnali vanno sostenuti e portati avanti". Schifani ha poi ribadito l'auspicio che si porti avanti una politica "del confronto e non dell'incomunicabilità" e ribadito il suo no a "toni violenti e aggressivi".É il coordinatore della segreteria del Pd, Filippo Penati, a puntualizzare, nella serata di ieri: "La posizione del Pd è limpida: sì alle riforme, no alle leggi ad personam".Era stato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ad aprire sul tema delle riforme, con una intervista. E' arrivato il momento di fare le riforme, ha detto il ministro Tremonti. E' il momento delle riforme condivise?, chiede l'intervistatore. "...abbiamo un sistema politico - ha detto il ministro - che da un lato è vecchio e poco efficiente, dall'altro tende adautodistruggersi. Possiamo restare l'unico Paese che ha due Camere, il bicameralismo perfetto e di conseguenza, quattro, sei,otto o più voti su ciascun singolo comma o articolo di legge? Possiamo andare avanti con un continua crescente conflitto dipoteri alimentato da componenti paranoiche e parossistiche della vita cosiddetta civile?".

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