Il Pd cauto su Marchionne, mentre Fini, Idv, e Lega lo attaccano

Il Pd cauto su Marchionne, mentre Fini, Idv, e Lega lo attaccano Bersani fa la sintesi delle posizioni del partito

Roma, 25 ott. (Apcom) - La vicenda Fiat costringe il Pd alla cautela, l'affondo dell'a.d. Sergio Marchionne è accolto con reazioni diverse dai democratici e il segretario Pier Luigi Bersani, alla fine, si ritrova 'scavalcato a sinistra' non solo da Antonio Di Pietro, ma persino dalla Lega e da Gianfranco Fini. Una cautela non nuova, quella del Pd di fronte alla Fiat, che però oggi risulta ancora più evidente proprio per la durezza delle posizioni di Roberto Calderoli, Gianfranco Fini e di Fli. Bersani rimbrotta l'a.d., gli ricorda che bisogna guardare "all'Europa e non alla Cina", ma lo fa in maniera assai garbata, cercando soprattutto di spostare il tiro sul Governo. Di Pietro e Fini, invece, criticano esplicitamente e duramente il dirigente Fiat, come del resto fanno alcuni esponenti democratici, anche se in questo caso non tutti per la stessa ragione: Stefano Fassina e Paolo Nerozzi polemizzano 'da sinistra', come anche Nicola Latorre, mentre Giuseppe Fioroni lo fa difendendo le posizioni di chi, come la Cisl, in questi mesi si è esposto andando incontro a Marchionne e ora chiede di vedere qualche contropartita.Più cauti, tra i democratici Cesare Damiano, che punta il dito contro il Governo, e Alessia Mosca, che a nome dell'associazione di Enrico Letta Trecentosessanta, invita a "guardare la luna e non il dito". C'è poi chi, come Sergio Chiamparino, definisce "incontestabili" i dati citati da Marchionne.

© RIPRODUZIONE RISERVATA