Cucchi/ Pm: Stefano non è stato curato e per questo è morto

Cucchi/ Pm: Stefano non è stato curato e per questo è morto La pubblica accusa: "Lesioni hanno una valenza occasionale"

Roma, 26 ott. (Apcom) - "E' vero che Stefano Cucchi va in ospedale perché è stato picchiato ma muore perché non è stato curato". Ha detto così il pm Maria Francesca Loy nel corso della sua requisitoria davanti al gup del tribunale di Roma, Rosalba Liso, per sostenere il rinvio a giudizio di 12 imputati e la condanna a 2 anni nei confronti di un tredicesimo. Il magistrato, insieme con il collega Vincenzo Barba, ha ripercorso il periodo in cui "Stefano è stato nelle mani dello Stato e poi ha perso la vita"."Stefano avrebbe dovuto essere portato al pronto soccorso dell'ospedale Sandro Pertini e non nella struttura protetta dedicata ai detenuti", ha detto Barba. Così, "La malattia di Stefano viene trattata come una mera pratica burocratica. Sono evidenti le inadempienze del personale del Pertini: ciò che viene segnato nella sua cartella clinica è in aperto contrasto con quanto riscontrato dai medici del Fatebenefratelli e del carcere di Regina Coeli"."Stefano viene isolato dal resto del mondo: non gli viene neanche concesso di parlare con il suo avvocato, benché lo avesse chiesto, né vengono informati i genitori delle sue condizioni di salute". La Loy, prendendo la parola, ha spiegato perché sia stato contestato il reato di lesioni e non di omicidio preterintenzionale agli agenti penitenziari. "Si ritiene non vi sia alcun nesso causale tra la morte e le lesioni subite. Non è necessaria un'ulteriore perizia. È vero che Cucchi va in ospedale perché è stato picchiato, ma muore perché non è stato curato. Ha perso 15 chili in cinque giorni."

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