Caso Ruby/Fam.Cristiana: Con minori non si bara, andava protetta

Caso Ruby/Fam.Cristiana: Con minori non si bara, andava protetta "Andava rispettato ciò che la legge prevede"

Roma, 30 ott. (Apcom) - "Con i minori non si gioca e, soprattutto, con i minori non si bara. I ragazzi, chiunque essi siano, non sono proprietà degli adulti, né gli adulti si possono permettere di comprare i loro affetti e di blandire le loro debolezze. Se un minore è in difficoltà deve essere aiutato rispettando la regola che la legge prevede". E' quanto si legge sull'edizione on line di Famiglia Cristiana che torna a criticare il premier per il 'caso Ruby'."In Italia dopo anni discussione è stata approvata un`ottima legge sull`affido. Ruby, minorenne, andava protetta - continua l'articolo -. Invece andò in altro modo e la ragazza venne prelevata da 'un consigliere ministeriale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri'. E`scritto negli atti dell'inchiesta. A chi è stata affidata, come la legge prevede? Per avere in affidamento un minore bisogna, secondo la legge, sottoporsi a esami di assistenti sociali e delle istituzioni competenti. La legge è chiara e severa. Prevede un tutore, che di solito è un funzionario dello Stato e non 'consigliere ministeriale' o consigliere regionale".

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