Eutanasia/ Avvenire: Inammissibile lo spot che pubblicizza reato

Eutanasia/ Avvenire: Inammissibile lo spot che pubblicizza reato "Sarebbe spot di un omicidio, intervenga Garante Comunicazioni"

Roma, 10 nov. (Apcom) - "Permettere che si pubblicizzi un reato attraverso i mezzi di comunicazione a noi pare inammissibile". Lo scrive un editoriale di 'Avvenire', il quotidiano dei vescovi, che si scaglia contro lo spot a favore dell'eutanasia che, lanciato prima in Australia, è ora stato adottato in Italia dai Radicali "col chiaro intento di provocare un caso" e di "azzardare la dimostrazione del trito teorema secondo il quale il Paese sarebbe più avanti del Palazzo (e della Chiesa, manco a dirlo) nell'esigere la codificazione di nuove libertà"."Va ricordato agli smemorati - prosegue 'Avvenire' - che il Codice penale sanziona con chiarezza 'l'omicidio del consenziente', la fattispecie sotto la quale ricadono eutanasia e suicidio assistito". Il quotidiano della Cei auspica quindi che "l'Autorità garante delle comunicazioni, alla quale i radicali si sono rivolti per chiedere il via libera allo spot della morte, faccia il proprio dovere fino in fondo fermando questa inutile provocazione".

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